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COP26 e oltre
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Aumentare la disponibilità di energia pulita è importante sia per ottenere una crescita economica sostenibile che per limitare il riscaldamento globale. L’energia pulita ridurrà la povertà e l’inquinamento dell’aria, sia all’interno degli edifici che fuori, e renderà possibili servizi essenziali come le comunicazioni, l’illuminazione e il pompaggio dell’acqua.<ref name=":1" />
 
Aumentare la disponibilità di energia pulita è importante sia per ottenere una crescita economica sostenibile che per limitare il riscaldamento globale. L’energia pulita ridurrà la povertà e l’inquinamento dell’aria, sia all’interno degli edifici che fuori, e renderà possibili servizi essenziali come le comunicazioni, l’illuminazione e il pompaggio dell’acqua.<ref name=":1" />
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Migliorare e aumentare l’efficienza energetica potrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2040. Per ottenere questo risultato dovremo richiedere più efficienza al settore dei trasporti (auto elettriche alimentate da fonti rinnovabili), dell’edilizia (edifici e apparecchi che consumano meno energia) e nell’industria. Il risparmio che le famiglie potrebbero mettere da parte nel mondo aumentando l’efficienza con cui usano l’energia (elettricità, riscaldamento, cucina, trasporti…) ammonta a 500 miliardi di dollari.<ref name=":7" />
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Migliorare e aumentare l’efficienza energetica potrebbe ridurre le emissioni di CO<sub>2</sub> del 40% entro il 2040. Per ottenere questo risultato dovremo richiedere più efficienza al settore dei trasporti (auto elettriche alimentate da fonti rinnovabili), dell’edilizia (edifici e apparecchi che consumano meno energia) e nell’industria. Il risparmio che le famiglie potrebbero mettere da parte nel mondo aumentando l’efficienza con cui usano l’energia (elettricità, riscaldamento, cucina, trasporti…) ammonta a 500 miliardi di dollari.<ref name=":7" />
    
Le emissioni di gas a effetto serra in Italia non diminuiscono abbastanza velocemente. L’andamento di breve periodo (ultimi 5 anni) non risulta ancora sufficiente né al raggiungimento del target definito dall’Unione europea né al conseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.<ref name=":2" />
 
Le emissioni di gas a effetto serra in Italia non diminuiscono abbastanza velocemente. L’andamento di breve periodo (ultimi 5 anni) non risulta ancora sufficiente né al raggiungimento del target definito dall’Unione europea né al conseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.<ref name=":2" />
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Alcune azioni possono, allo stesso modo, avere ripercussioni positive in più di un settore. Riforestare su larga scala con piante native risolve simultaneamente un problema di degrado del suolo, rallenta la perdita di biodiversità e diminuisce l'inquinamento di acqua e aria.
 
Alcune azioni possono, allo stesso modo, avere ripercussioni positive in più di un settore. Riforestare su larga scala con piante native risolve simultaneamente un problema di degrado del suolo, rallenta la perdita di biodiversità e diminuisce l'inquinamento di acqua e aria.
 
Riportare gli ecosistemi a un livello naturale e ottimale di funzionamento permette alle foreste, agli oceani e ai suoli di assorbire CO2. Oggi la Natura riesce ad assorbire solo metà delle emissioni causate dall’uomo: un quarto le prende la terraferma, un quarto finiscono negli oceani. L’altra metà delle nostre emissioni resta in atmosfera e contribuisce a riscaldare sempre di più il pianeta.<ref name=":1" />
 
Riportare gli ecosistemi a un livello naturale e ottimale di funzionamento permette alle foreste, agli oceani e ai suoli di assorbire CO2. Oggi la Natura riesce ad assorbire solo metà delle emissioni causate dall’uomo: un quarto le prende la terraferma, un quarto finiscono negli oceani. L’altra metà delle nostre emissioni resta in atmosfera e contribuisce a riscaldare sempre di più il pianeta.<ref name=":1" />
Sulle terre emerse, sono le foreste ad assorbire quasi un quarto di emissioni umane e hanno la potenzialità di rimuovere dall’atmosfera molta più CO2.<ref>Brack, Duncan, [https://www.un.org/esa/forests/wp-content/uploads/2019/03/UNFF14-BkgdStudy-SDG13-March2019.pdf Forests and Climate Change]</ref>
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Sulle terre emerse, sono le foreste ad assorbire quasi un quarto di emissioni umane e hanno la potenzialità di rimuovere dall’atmosfera molta più CO<sub>2</sub>.<ref>Brack, Duncan, [https://www.un.org/esa/forests/wp-content/uploads/2019/03/UNFF14-BkgdStudy-SDG13-March2019.pdf Forests and Climate Change]</ref>
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L’agricoltura è una delle maggiori cause di perdita di biodiversità e di emissione di gas a effetto serra. Riuscire ad adottare sistemi di produzione del cibo basati su tecniche agricole che lavorino con la Natura (e non usino energie per contrastarla) è di vitale importanza. Questo ci permetterà di recuperare le funzioni svolte dagli ecosistemi naturali e aumentare la capacità del suolo di immagazzinare CO2. Sistemi agricoli sostenibili aiuteranno a debellare fame e malnutrizione, oltre a contribuire a migliorare le condizioni di salute umana. L’agricoltura sostenibile aumenta la biodiversità locale, invece di minacciarla.<ref name=":1" />
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L’agricoltura è una delle maggiori cause di perdita di biodiversità e di emissione di gas a effetto serra. Riuscire ad adottare sistemi di produzione del cibo basati su tecniche agricole che lavorino con la Natura (e non usino energie per contrastarla) è di vitale importanza. Questo ci permetterà di recuperare le funzioni svolte dagli ecosistemi naturali e aumentare la capacità del suolo di immagazzinare CO<sub>2</sub>. Sistemi agricoli sostenibili aiuteranno a debellare fame e malnutrizione, oltre a contribuire a migliorare le condizioni di salute umana. L’agricoltura sostenibile aumenta la biodiversità locale, invece di minacciarla.<ref name=":1" />
    
I contadini, specialmente le donne che si dedicano all’agricoltura su piccola scala, sono figure centrali nella sfida di raggiungere la sicurezza alimentare sostenibile e hanno bisogno di accrescere le proprie capacità d’azione attraverso l’accesso a finanziamenti, tecnologie, informazioni, educazione e formazione.<ref name=":1" />
 
I contadini, specialmente le donne che si dedicano all’agricoltura su piccola scala, sono figure centrali nella sfida di raggiungere la sicurezza alimentare sostenibile e hanno bisogno di accrescere le proprie capacità d’azione attraverso l’accesso a finanziamenti, tecnologie, informazioni, educazione e formazione.<ref name=":1" />
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Il sondaggio ha anche mostrato come nel mondo ci sia un atteggiamento favorevole alle politiche di conservazione delle foreste e dei territori, all’aumento delle energie rinnovabili, all’impiego di pratiche agricole rispettose della Natura e alla destinazione di fondi nelle economie sostenibili.  
 
Il sondaggio ha anche mostrato come nel mondo ci sia un atteggiamento favorevole alle politiche di conservazione delle foreste e dei territori, all’aumento delle energie rinnovabili, all’impiego di pratiche agricole rispettose della Natura e alla destinazione di fondi nelle economie sostenibili.  
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Nei Paesi con un alto grado di deforestazione, come Brasile, Indonesia e Argentina, la maggioranza delle persone vuole la conservazione di terre e foreste. In Nazioni con grandi emissioni di CO2 dovute al riscaldamento e generazione di energia elettrica come Stati Uniti d’America, Australia, Germania, Sud Africa, Giappone, Polonia e Russia, la maggioranza è a favore delle energie rinnovabili.  
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Nei Paesi con un alto grado di deforestazione, come Brasile, Indonesia e Argentina, la maggioranza delle persone vuole la conservazione di terre e foreste. In Nazioni con grandi emissioni di CO<sub>2</sub> dovute al riscaldamento e generazione di energia elettrica come Stati Uniti d’America, Australia, Germania, Sud Africa, Giappone, Polonia e Russia, la maggioranza è a favore delle energie rinnovabili.  
    
I risultati di questo sondaggio sono significativi perché mostrano che le azioni a vantaggio del clima sono approvate e desiderate da un ampio spettro di popolazione e condivise da gruppi di persone di diverse età, livello di istruzione, nazionalità e genere.<ref>UNDP, 2021, [https://www.undp.org/publications/peoples-climate-vote The Peoples' Climate Vote - Results]</ref>
 
I risultati di questo sondaggio sono significativi perché mostrano che le azioni a vantaggio del clima sono approvate e desiderate da un ampio spettro di popolazione e condivise da gruppi di persone di diverse età, livello di istruzione, nazionalità e genere.<ref>UNDP, 2021, [https://www.undp.org/publications/peoples-climate-vote The Peoples' Climate Vote - Results]</ref>
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==== D. Distribuzione ed equità ====
 
==== D. Distribuzione ed equità ====
Alcune Nazioni hanno iniziato a emettere quantità significative di CO2 secoli fa; altre Nazioni hanno appena cominciato. La ragione per cui le emissioni annuali oggi stanno aumentando è per la rapida espansione delle economie emergenti, specialmente in Asia, Medio Oriente e Americhe Centrale e Meridionale. Quasi tutto l’aumento delle emissioni che vedremo in questo secolo verrà da Paesi in via di sviluppo.<ref name=":5" />
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Alcune Nazioni hanno iniziato a emettere quantità significative di CO<sub>2</sub> secoli fa; altre Nazioni hanno appena cominciato. La ragione per cui le emissioni annuali oggi stanno aumentando è per la rapida espansione delle economie emergenti, specialmente in Asia, Medio Oriente e Americhe Centrale e Meridionale. Quasi tutto l’aumento delle emissioni che vedremo in questo secolo verrà da Paesi in via di sviluppo.<ref name=":5" />
 
Paesi ricchi come gli Stati Uniti d’America e i membri dell’Unione Europea hanno delocalizzato i processi produttivi che emettono le maggiori emissioni in Paesi come India e Cina. Per esempio, una grande percentuale degli apparecchi elettronici usati in tutto il mondo sono stati costruiti in Cina. Questo comportamento ha semplicemente spostato la sorgente delle emissioni, invece di ridurle.<ref name=":6" />
 
Paesi ricchi come gli Stati Uniti d’America e i membri dell’Unione Europea hanno delocalizzato i processi produttivi che emettono le maggiori emissioni in Paesi come India e Cina. Per esempio, una grande percentuale degli apparecchi elettronici usati in tutto il mondo sono stati costruiti in Cina. Questo comportamento ha semplicemente spostato la sorgente delle emissioni, invece di ridurle.<ref name=":6" />
Le differenze tra i maggiori emettitori di CO2 e coloro che subiranno i peggiori danni dai cambiamenti climatici sono enormi. I ricchi costituiscono solo l’1% della popolazione mondiale, sono circa 75 milioni di persone. Questi pochi ricchi emettono il doppio della CO2 rispetto al 50% della popolazione povera (3750 milioni di persone).<ref name=":6" />
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Le differenze tra i maggiori emettitori di CO<sub>2</sub> e coloro che subiranno i peggiori danni dai cambiamenti climatici sono enormi. I ricchi costituiscono solo l’1% della popolazione mondiale, sono circa 75 milioni di persone. Questi pochi ricchi emettono il doppio della CO<sub>2</sub> rispetto al 50% della popolazione povera (3750 milioni di persone).<ref name=":6" />
    
Le nazioni industrializzate, che sono diventate ricche bruciando combustibili fossili, hanno oggi le migliori risorse per guidare il cambiamento. Alla luce di queste differenti circostanze nazionali l'Accordo di Parigi richiedono “rapide riduzioni” delle emissioni calibrando con equità gli sforzi (i Paesi che possono fare di più, devono fare più degli altri) senza perdere di vista lo sviluppo sostenibile e gli sforzi per eradicare la povertà.<ref>United Nations Foundation, 2021, [https://unfoundation.org/our-common-agenda/climate-report/ The Value of Climate Cooperation: Networked and Inclusive Multilateralism to Meet 1.5°C.] </ref>
 
Le nazioni industrializzate, che sono diventate ricche bruciando combustibili fossili, hanno oggi le migliori risorse per guidare il cambiamento. Alla luce di queste differenti circostanze nazionali l'Accordo di Parigi richiedono “rapide riduzioni” delle emissioni calibrando con equità gli sforzi (i Paesi che possono fare di più, devono fare più degli altri) senza perdere di vista lo sviluppo sostenibile e gli sforzi per eradicare la povertà.<ref>United Nations Foundation, 2021, [https://unfoundation.org/our-common-agenda/climate-report/ The Value of Climate Cooperation: Networked and Inclusive Multilateralism to Meet 1.5°C.] </ref>
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La questione dei cambiamenti climatici mette sul tavolo anche la divisione delle responsabilità tra differenti generazioni. Le generazioni più anziane sono quelle che hanno tratto i maggiori benefici dallo sviluppo economico alimentato dai combustibili fossili mentre le nuove generazioni sono quelle che pagheranno maggiormente le conseguenze di queste scelte.
 
La questione dei cambiamenti climatici mette sul tavolo anche la divisione delle responsabilità tra differenti generazioni. Le generazioni più anziane sono quelle che hanno tratto i maggiori benefici dallo sviluppo economico alimentato dai combustibili fossili mentre le nuove generazioni sono quelle che pagheranno maggiormente le conseguenze di queste scelte.
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=== E. COP26 e oltre ===
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Abbiamo già sperimentato le prime emergenze ecologiche e climatiche e altre, peggiori, ne arriveranno man mano che le emissioni di gas a effetto serra aumenteranno e l’umanità continuerà a distruggere la biodiversità. I danni causati dai cambiamenti climatici che vediamo accadere oggi in tutte le parti del mondo sono peggiori di quelli che prevedevamo una decina di anni fa. Per poter ancora raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto la soglia critica di 1,5°C dovremo tagliare le emissioni in modo significativo entro il decennio in corso e continuare a farlo anche in quelli successivi.
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Negli ultimi cinque anni ci sono stati alcuni successi. L’energia solare ed eolica si è rivelata molto più economica e semplice da installare di quanto inizialmente previsto. I veicoli elettrici si stanno diffondendo a prezzi sempre più abbordabili. Le tecnologie a bassa richiesta di carbonio sono competitive in un numero crescente di mercati. C’è una diffusa concordanza anche sulla necessità di ridurre le emissioni nei settori storicamente più restii al cambiamento come il trasporto aereo. Un rapporto del 2018 sull’industria aeronautica ha però riscontrato che i piani attuali per aggiornare le tecnologie esistenti e migliorare la logistica non basteranno a far diminuire le emissioni e la domanda di carburante attese per il futuro.<ref>[https://www.transportenvironment.org/discover/roadmap-decarbonising-european-aviation/ Roadmap to decarbonising European aviation]</ref> Per quanto riguarda le emissioni dell’industria pesante si stanno definendo i necessari passi da compiere.
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Tra le azioni in grado di contribuire concretamente alla soluzione dei nostri problemi climatici ci sono anche i cambiamenti negli stili di vita e nei modelli di consumo.<ref>[https://hotorcool.org/wp-content/uploads/2021/01/15_Degree_Lifestyles_MainReport.pdf 1.5 Degree Lifestyles]</ref> Le scelte individuali delle persone spaziano in vari aspetti della vita quotidiana: la dieta, il tipo di abitazione, i trasporti, i beni di consumo, il tempo libero e i servizi.
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Ora che gli obiettivi per l'Accordo di Parigi sono stati scelti, la COP26 di Glasgow servirà a definire con maggiore dettaglio la lista delle azioni concrete da fare per raggiungerli. Alcuni dei problemi di cui si discuterà alla conferenza riguardano le strategie di abbandono dei combustibili fossili e come arrivare davvero alle soluzioni a impatto zero. Nelle prossime fasi di lavoro serviranno leader a tutti i livelli, dai singoli cittadini al mondo degli affari e degli investimenti, fino al livello governativo<ref name=":7" /> e la Global Assembly.
    
=== Glossario ===
 
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