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== Introduzione ==
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__TOC__
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==<big>Introduzione</big>==
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[[File:GA Logo CMYK Black.png|alt=Logo della Global Assembly|thumb|Logo della Global Assembly]]
 
La Global Assembly è una riunione di persone provenienti da tutto il mondo per discutere della '''crisi climatica ed ecologica'''.
 
La Global Assembly è una riunione di persone provenienti da tutto il mondo per discutere della '''crisi climatica ed ecologica'''.
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La Global Assembly del 2021 è composta da:  
 
La Global Assembly del 2021 è composta da:  
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* la Core Assembly, che è l'assemblea composta da 100 cittadini provenienti da tutto il mondo compresa l’Italia;  
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* la Core Assembly, che è l'assemblea composta da 100 cittadini provenienti da tutto il mondo [[Community:Global Assembly in Italia|compresa l’Italia]];
 
* assemblee nelle comunità locali che si potranno tenere ovunque;  
 
* assemblee nelle comunità locali che si potranno tenere ovunque;  
 
* attività culturali per coinvolgere il maggior numero di persone.  
 
* attività culturali per coinvolgere il maggior numero di persone.  
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=== Introduzione ai materiali di apprendimento ===
 
=== Introduzione ai materiali di apprendimento ===
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[[File:GA Information Booklet Cover Image.jpg|alt=Opuscolo informativo sui cambiamenti climatici e la crisi ecologica|thumb|Opuscolo informativo sui cambiamenti climatici e la crisi ecologica]]
 
Questo opuscolo informativo fa parte di una serie di risorse che sosterranno la fase di apprendimento e deliberazione della Global Assembly. Lo scopo di questi materiali didattici è quello di fornire informazioni e dati in modo da poter formare le proprie opinioni sulla crisi climatica ed ecologica.
 
Questo opuscolo informativo fa parte di una serie di risorse che sosterranno la fase di apprendimento e deliberazione della Global Assembly. Lo scopo di questi materiali didattici è quello di fornire informazioni e dati in modo da poter formare le proprie opinioni sulla crisi climatica ed ecologica.
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Per completare questo opuscolo informativo saranno disponibili sul sito web della Global Assembly ulteriori risorse come: video, presentazioni animate, creazioni artistiche e testimonianze di esperienze vissute. Sul [https://wiki.globalassembly.org wiki della Global Assembly] saranno disponibili traduzioni di questo opuscolo informativo in diverse lingue e riferimenti ai contesti nazionali. Un Glossario alla fine del documento fornisce il significato più preciso delle parole evidenziate in grassetto. Quando nel documento sono indicate delle temperature, le misure sono in gradi centigradi (°C).
 
Per completare questo opuscolo informativo saranno disponibili sul sito web della Global Assembly ulteriori risorse come: video, presentazioni animate, creazioni artistiche e testimonianze di esperienze vissute. Sul [https://wiki.globalassembly.org wiki della Global Assembly] saranno disponibili traduzioni di questo opuscolo informativo in diverse lingue e riferimenti ai contesti nazionali. Un Glossario alla fine del documento fornisce il significato più preciso delle parole evidenziate in grassetto. Quando nel documento sono indicate delle temperature, le misure sono in gradi centigradi (°C).
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== Sintesi ==
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==<big>Sintesi</big>==
 
Come sarà il mondo nel 2050?  
 
Come sarà il mondo nel 2050?  
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=== Punti chiave: ===
 
=== Punti chiave: ===
   
* '''Le attività umane, come l’utilizzo dei combustibili fossili, causano l'aumento della temperatura mondiale. Le temperature globali crescenti incidono in diverse maniere irreversibili'''<ref>IPCC, 2021, [https://www.ipcc.ch/2021/08/09/ar6-wg1-20210809-pr/ Climate change widespread, rapid, and intensifying]</ref> '''sul nostro clima e sui sistemi meteorologici. Alcune delle peggiori conseguenze future possono ancora essere evitate a seconda delle azioni che scegliamo di fare oggi.'''  
 
* '''Le attività umane, come l’utilizzo dei combustibili fossili, causano l'aumento della temperatura mondiale. Le temperature globali crescenti incidono in diverse maniere irreversibili'''<ref>IPCC, 2021, [https://www.ipcc.ch/2021/08/09/ar6-wg1-20210809-pr/ Climate change widespread, rapid, and intensifying]</ref> '''sul nostro clima e sui sistemi meteorologici. Alcune delle peggiori conseguenze future possono ancora essere evitate a seconda delle azioni che scegliamo di fare oggi.'''  
 
* '''Un milione di specie di piante e animali rischiano ora l'estinzione. La loro scomparsa è conseguenza dell'inquinamento, dei cambiamenti climatici, della distruzione e dello sfruttamento degli habitat naturali.'''<ref name=":18">UN Report: [https://www.ipcc.ch/2021/08/09/ar6-wg1-20210809-pr/ Nature’s Dangerous Decline ‘Unprecedented’; Species Extinction Rates ‘Accelerating’]</ref>
 
* '''Un milione di specie di piante e animali rischiano ora l'estinzione. La loro scomparsa è conseguenza dell'inquinamento, dei cambiamenti climatici, della distruzione e dello sfruttamento degli habitat naturali.'''<ref name=":18">UN Report: [https://www.ipcc.ch/2021/08/09/ar6-wg1-20210809-pr/ Nature’s Dangerous Decline ‘Unprecedented’; Species Extinction Rates ‘Accelerating’]</ref>
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I leader mondiali si incontreranno a Glasgow alla fine di quest'anno per parlare di cosa fare della crisi climatica, e in Cina per parlare della crisi ecologica. È vitale che i governi comincino a riconoscere le interazioni tra queste due crisi, e sviluppino obiettivi, traguardi e azioni reciprocamente compatibili.  
 
I leader mondiali si incontreranno a Glasgow alla fine di quest'anno per parlare di cosa fare della crisi climatica, e in Cina per parlare della crisi ecologica. È vitale che i governi comincino a riconoscere le interazioni tra queste due crisi, e sviluppino obiettivi, traguardi e azioni reciprocamente compatibili.  
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Ora che gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sono stati fissati, i colloqui sul clima di Glasgow dovrebbero occuparsi di creare una tabella di marcia più dettagliata su come raggiungerli. Alcune considerazioni includeranno come concordare riduzioni di emissioni più efficaci a breve termine. Per esempio: abbandonare i combustibili fossili, migliorare l’uso dell’energia, limitare la deforestazione e convertire le promesse di impatto zero in azioni concrete.
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Ora che gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sono stati fissati, i colloqui sul clima di Glasgow dovrebbero occuparsi di creare una tabella di marcia più dettagliata su come raggiungerli. Alcune considerazioni includeranno come concordare riduzioni di emissioni più efficaci a breve termine. Per esempio: abbandonare i combustibili fossili, migliorare l’uso dell’energia, limitare la deforestazione e convertire le promesse di zero emissioni nette in azioni concrete.
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== Prima parte ==
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== Contenuto ==
    
=== Che cos’è la crisi climatica? ===
 
=== Che cos’è la crisi climatica? ===
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Alluvioni, siccità, ondate di calore e fenomeni meteorologici estremi avvenivano anche prima di questi cambiamenti climatici, ma la climatologia ci avverte che i cambiamenti climatici renderanno questo tipo di eventi più probabili o intensi. Milioni di persone in ogni parte del mondo rischieranno di perdere la propria casa, essere uccisi o feriti, non avere abbastanza cibo o acqua potabile da bere.
 
Alluvioni, siccità, ondate di calore e fenomeni meteorologici estremi avvenivano anche prima di questi cambiamenti climatici, ma la climatologia ci avverte che i cambiamenti climatici renderanno questo tipo di eventi più probabili o intensi. Milioni di persone in ogni parte del mondo rischieranno di perdere la propria casa, essere uccisi o feriti, non avere abbastanza cibo o acqua potabile da bere.
      
=== Che cos'è la crisi ecologica? ===
 
=== Che cos'è la crisi ecologica? ===
 
''Che impatto stanno avendo le attività umane sulle altre specie con le quali condividiamo il pianeta? In questa sezione vedremo come mai la biodiversità è così importante per la salute e lo sviluppo umano e il ruolo delle comunità indigene in diverse zone della Terra.''
 
''Che impatto stanno avendo le attività umane sulle altre specie con le quali condividiamo il pianeta? In questa sezione vedremo come mai la biodiversità è così importante per la salute e lo sviluppo umano e il ruolo delle comunità indigene in diverse zone della Terra.''
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Gli esseri umani sono parte di una rete di relazioni vitali che si estende ben oltre la nostra sola specie. La salute umana è finemente interconnessa con la salute delle piante, degli animali e dell'ambiente che condividiamo. Diverse specie di piante e animali si stanno '''estinguendo''' come risultato delle modalità con cui gli esseri umani, specialmente quelli delle nazioni più ricche, stanno interagendo con la natura. Il ritmo delle estinzioni che avvengono oggi è molto più rapido rispetto a quanto avvenuto nel resto della storia umana.<ref name=":1">UNEP, 2021, [https://wedocs.unep.org/xmlui/bitstream/handle/20.500.11822/34949/MPN_ESEN.pdf Making Peace with Nature, Executive Summary]</ref>
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Gli esseri umani sono parte di una rete di relazioni vitali che si estende ben oltre la nostra sola specie. La salute umana è finemente interconnessa con la salute delle piante, degli animali e dell'ambiente che condividiamo. Diverse specie di piante e animali si stanno '''estinguendo''' come risultato delle modalità con cui gli esseri umani, specialmente quelli delle nazioni più ricche, stanno interagendo con la natura. Il ritmo delle estinzioni che avvengono oggi è molto più rapido rispetto a quanto avvenuto nel resto della storia umana.<ref name=":1">UNEP, 2021, [https://wedocs.unep.org/xmlui/bitstream/handle/20.500.11822/34949/MPN_ESEN.pdf Making Peace with Nature]</ref>
    
La biodiversità si riferisce a tutte le varietà di forme di vita che possono trovarsi sulla Terra: piante, animali, funghi e microorganismi. Ogni singola specie ha una funzione da compiere per la salute dell'ecosistema. Se la specie scompare, il funzionamento dell’ecosistema risente del suo contributo mancante e si può inceppare. Si stima che al mondo esistano otto milioni di specie viventi. Oggi un milione di esse sono a rischio di estinzione per via di inquinamento, cambiamenti climatici, introduzione di specie aliene, perdita di habitat e '''sfruttamento''' sopra le capacità di recupero del sistema. (Per esempio: la cattura non sostenibile di pesci ancora troppo giovani per essersi potuti riprodurre con successo).
 
La biodiversità si riferisce a tutte le varietà di forme di vita che possono trovarsi sulla Terra: piante, animali, funghi e microorganismi. Ogni singola specie ha una funzione da compiere per la salute dell'ecosistema. Se la specie scompare, il funzionamento dell’ecosistema risente del suo contributo mancante e si può inceppare. Si stima che al mondo esistano otto milioni di specie viventi. Oggi un milione di esse sono a rischio di estinzione per via di inquinamento, cambiamenti climatici, introduzione di specie aliene, perdita di habitat e '''sfruttamento''' sopra le capacità di recupero del sistema. (Per esempio: la cattura non sostenibile di pesci ancora troppo giovani per essersi potuti riprodurre con successo).
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La popolazione mondiale aumenta di numero anno dopo anno. Questo significa che sempre più persone dovranno estrarre dall'ambiente le risorse per soddisfare i propri bisogni essenziali. Nei prossimi decenni si prevede che la perdita di biodiversità diventerà sempre più rapida e intensa. Questo succederà a meno che non si attuino azioni efficaci e urgenti per fermare e invertire le tendenze al degrado degli ecosistemi e limitare i cambiamenti climatici. L'urgenza e la gravità della situazione attuale sono le ragioni per cui parliamo di crisi.
 
La popolazione mondiale aumenta di numero anno dopo anno. Questo significa che sempre più persone dovranno estrarre dall'ambiente le risorse per soddisfare i propri bisogni essenziali. Nei prossimi decenni si prevede che la perdita di biodiversità diventerà sempre più rapida e intensa. Questo succederà a meno che non si attuino azioni efficaci e urgenti per fermare e invertire le tendenze al degrado degli ecosistemi e limitare i cambiamenti climatici. L'urgenza e la gravità della situazione attuale sono le ragioni per cui parliamo di crisi.
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==== Il ruolo delle popolazioni indigene nella conservazione della biodiversità ====
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===== Il ruolo delle popolazioni indigene nella conservazione della biodiversità =====
 
In generale, i trend di conservazione della biodiversità sono migliori nelle aree possedute o gestite da popolazioni indigene e comunità locali di stampo tradizionale.<ref>Report Nazioni Unite: [https://www.un.org/sustainabledevelopment/blog/2019/05/nature-decline-unprecedented-report/ Nature’s Dangerous Decline ‘Unprecedented’; Species Extinction Rates ‘Accelerating’]</ref>
 
In generale, i trend di conservazione della biodiversità sono migliori nelle aree possedute o gestite da popolazioni indigene e comunità locali di stampo tradizionale.<ref>Report Nazioni Unite: [https://www.un.org/sustainabledevelopment/blog/2019/05/nature-decline-unprecedented-report/ Nature’s Dangerous Decline ‘Unprecedented’; Species Extinction Rates ‘Accelerating’]</ref>
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Alcuni cambiamenti tecnologici hanno indubbiamente portato benefici alla gente, per esempio rendendo disponibili le cure della medicina moderna. In altri casi, però, le nuove tecnologie resero possibile dominare la Natura ed estrarne risorse in una maniera che prima non era possibile.  
 
Alcuni cambiamenti tecnologici hanno indubbiamente portato benefici alla gente, per esempio rendendo disponibili le cure della medicina moderna. In altri casi, però, le nuove tecnologie resero possibile dominare la Natura ed estrarne risorse in una maniera che prima non era possibile.  
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La rivoluzione industriale permise l’estrazione di combustibili fossili (carbone e petrolio) a una scala prima inimmaginabile. Negli ultimi 100 anni il principale modo in cui abbiamo prodotto energia è stato bruciando combustibili fossili. Questa energia ha guidato la crescita economica. La conseguenza di questa scelta è che Nazioni ricche come Stati Uniti d’America e Unione Europea hanno immesso in atmosfera la maggior parte dei gas a effetto serra prodotti dall’uomo nel corso della storia.<ref name=":5">Nazioni Unite, [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020 - Executive Summary]</ref>
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La rivoluzione industriale permise l’estrazione di combustibili fossili (carbone e petrolio) a una scala prima inimmaginabile. Negli ultimi 100 anni il principale modo in cui abbiamo prodotto energia è stato bruciando combustibili fossili. Questa energia ha guidato la crescita economica. La conseguenza di questa scelta è che Nazioni ricche come Stati Uniti d’America e Unione Europea hanno immesso in atmosfera la maggior parte dei gas a effetto serra prodotti dall’uomo nel corso della storia.<ref name=":5">Nazioni Unite, [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020] </ref>
    
Oggi ci sono Nazioni come Cina e India che stanno seguendo lo stesso modello di sviluppo dei Paesi più ricchi. Ogni anno sempre più persone diventano dipendenti dalla combustione di risorse fossili.<ref name=":5" /> Oggi il Paese che emette più gas a effetto serra al mondo è la Cina,<ref>[https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/9d09ccd1-e0dd-11e9-9c4e-01aa75ed71a1/language-en Fossil CO<sub>2</sub> and GHG emissions of all world countries] - 2019 Report</ref> con la sua economia in rapida crescita e la sua numerosa popolazione. Storicamente, però, il maggior contributo alle emissioni lo hanno dato gli Stati Uniti d’America. Gli USA hanno avuto più anni di tempo per accumulare emissioni<ref>[https://www.statista.com/statistics/1224630/cumulative-co2-emissions-united-states-historical/ Statistica]</ref> e ancora oggi hanno il primato delle maggiori emissioni di CO<sub>2</sub> a persona.<ref name=":7">[https://www.researchgate.net/publication/337033405_The_Truth_Behind_the_Climate_Pledges The Truth Behind the Climate Pledges]</ref>
 
Oggi ci sono Nazioni come Cina e India che stanno seguendo lo stesso modello di sviluppo dei Paesi più ricchi. Ogni anno sempre più persone diventano dipendenti dalla combustione di risorse fossili.<ref name=":5" /> Oggi il Paese che emette più gas a effetto serra al mondo è la Cina,<ref>[https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/9d09ccd1-e0dd-11e9-9c4e-01aa75ed71a1/language-en Fossil CO<sub>2</sub> and GHG emissions of all world countries] - 2019 Report</ref> con la sua economia in rapida crescita e la sua numerosa popolazione. Storicamente, però, il maggior contributo alle emissioni lo hanno dato gli Stati Uniti d’America. Gli USA hanno avuto più anni di tempo per accumulare emissioni<ref>[https://www.statista.com/statistics/1224630/cumulative-co2-emissions-united-states-historical/ Statistica]</ref> e ancora oggi hanno il primato delle maggiori emissioni di CO<sub>2</sub> a persona.<ref name=":7">[https://www.researchgate.net/publication/337033405_The_Truth_Behind_the_Climate_Pledges The Truth Behind the Climate Pledges]</ref>
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''I leader mondiali si incontreranno sia a Glasgow alla fine di quest'anno per parlare dei cambiamenti climatici, che in Cina per discutere della crisi ecologica. In questa sezione impariamo quali sono gli obiettivi di questi negoziati e quali risultati sono stati raggiunti finora.''
 
''I leader mondiali si incontreranno sia a Glasgow alla fine di quest'anno per parlare dei cambiamenti climatici, che in Cina per discutere della crisi ecologica. In questa sezione impariamo quali sono gli obiettivi di questi negoziati e quali risultati sono stati raggiunti finora.''
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==== A) Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sul clima? ====
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==== A. Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sul clima? ====
 
Gli scienziati hanno previsto i cambiamenti climatici indotti dall'uomo decenni fa. La firma della '''Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici''' (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC) a Rio de Janeiro risale al 1992. Le '''Conferenze delle Parti''' (COP) si sono tenute ogni anno, a partire dal 1995. Lo scopo delle conferenze è quello di discutere cosa fare per i cambiamenti climatici e di proporre le misure che gli Stati partecipanti devono adottare per affrontarli.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process/bodies/supreme-bodies/conference-of-the-parties-cop Conference of the Parties (COP)]</ref>
 
Gli scienziati hanno previsto i cambiamenti climatici indotti dall'uomo decenni fa. La firma della '''Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici''' (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC) a Rio de Janeiro risale al 1992. Le '''Conferenze delle Parti''' (COP) si sono tenute ogni anno, a partire dal 1995. Lo scopo delle conferenze è quello di discutere cosa fare per i cambiamenti climatici e di proporre le misure che gli Stati partecipanti devono adottare per affrontarli.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process/bodies/supreme-bodies/conference-of-the-parties-cop Conference of the Parties (COP)]</ref>
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Presi insieme, gli NDC determinano se il mondo raggiungerà o meno gli obiettivi a lungo termine dell'Accordo di Parigi.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process-and-meetings/the-paris-agreement/nationally-determined-contributions-ndcs/nationally-determined-contributions-ndcs Nationally Determined Contributions] (NDCs)</ref> Se tutti gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fossero raggiunti - e non sappiamo ancora se lo saranno - è probabile che avremo comunque almeno 3°C di riscaldamento globale. L'obiettivo dell'Accordo di Parigi del 2015 di limitare il riscaldamento ben al di sotto di 2°C rimarrà nella carta.<ref name=":19">Lenton. [https://drive.google.com/file/d/1-9fSRKJOgEn7h4IdZQxSNfOTNAhqcYaE/view Climate Tipping Points too Risky to Bet Against]</ref>
 
Presi insieme, gli NDC determinano se il mondo raggiungerà o meno gli obiettivi a lungo termine dell'Accordo di Parigi.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process-and-meetings/the-paris-agreement/nationally-determined-contributions-ndcs/nationally-determined-contributions-ndcs Nationally Determined Contributions] (NDCs)</ref> Se tutti gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fossero raggiunti - e non sappiamo ancora se lo saranno - è probabile che avremo comunque almeno 3°C di riscaldamento globale. L'obiettivo dell'Accordo di Parigi del 2015 di limitare il riscaldamento ben al di sotto di 2°C rimarrà nella carta.<ref name=":19">Lenton. [https://drive.google.com/file/d/1-9fSRKJOgEn7h4IdZQxSNfOTNAhqcYaE/view Climate Tipping Points too Risky to Bet Against]</ref>
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Poiché gli attuali NDC non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, ogni cinque anni le Nazioni presentano nuovi NDC all'ONU. L'intenzione è che ogni Paese diventi più ambizioso nei suoi obiettivi, sulla base degli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Ogni Paese stabilisce obiettivi diversi. Per esempio, l'UE si è impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 55% entro il 2030<ref>EU [https://ec.europa.eu/clima/policies/strategies/2030_en 2030 Climate & Energy Framework]</ref> e il Regno Unito del 78% entro il 2035.<ref>[https://www.gov.uk/government/news/uk-enshrines-new-target-in-law-to-slash-emissions-by-78-by-2035 UK enshrines new target in law to slash emissions by 78% by 2035]</ref> La Francia e il Regno Unito sono tra i Paesi che hanno reso il raggiungimento dello zero netto entro il 2050 un requisito legale. Il Giappone, il Sudafrica, l'Argentina, il Messico e l'UE hanno tutti annunciato obiettivi per raggiungere lo zero netto entro il 2050.<ref name=":8">UN [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020 - Executive Summary]</ref> La Cina si è impegnata a raggiungere il "picco delle emissioni" entro il 2030 prima di passare allo zero netto entro la fine del 2060.<ref name=":8" />
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Poiché gli attuali NDC non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, ogni cinque anni le Nazioni presentano nuovi NDC all'ONU. L'intenzione è che ogni Paese diventi più ambizioso nei suoi obiettivi, sulla base degli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Ogni Paese stabilisce obiettivi diversi. Per esempio, l'UE si è impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 55% entro il 2030<ref>EU [https://ec.europa.eu/clima/policies/strategies/2030_en 2030 Climate & Energy Framework]</ref> e il Regno Unito del 78% entro il 2035.<ref>[https://www.gov.uk/government/news/uk-enshrines-new-target-in-law-to-slash-emissions-by-78-by-2035 UK enshrines new target in law to slash emissions by 78% by 2035]</ref> La Francia e il Regno Unito sono tra i Paesi che hanno reso il raggiungimento delle emissioni nette zero entro il 2050 un requisito legale. Il Giappone, il Sudafrica, l'Argentina, il Messico e l'UE hanno tutti annunciato obiettivi per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050.<ref name=":8">UN [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020 - Executive Summary]</ref> La Cina si è impegnata a raggiungere il "picco delle emissioni" entro il 2030 prima di passare a emissioni nette zero entro la fine del 2060.<ref name=":8" />
    
Dopo Parigi, alcuni progressi sono già stati fatti. Tuttavia le cose non si stanno muovendo abbastanza velocemente. Una recente analisi delle Nazioni Unite ha concluso che se anche le Nazioni rispettassero tutti gli NDC, ci sarebbe comunque un innalzamento di temperatura di 2,7°C entro la fine del secolo.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/news/full-ndc-synthesis-report-some-progress-but-still-a-big-concern Full NDC Synthesis Report: Some Progress, but Still a Big Concern]</ref>
 
Dopo Parigi, alcuni progressi sono già stati fatti. Tuttavia le cose non si stanno muovendo abbastanza velocemente. Una recente analisi delle Nazioni Unite ha concluso che se anche le Nazioni rispettassero tutti gli NDC, ci sarebbe comunque un innalzamento di temperatura di 2,7°C entro la fine del secolo.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/news/full-ndc-synthesis-report-some-progress-but-still-a-big-concern Full NDC Synthesis Report: Some Progress, but Still a Big Concern]</ref>
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La mancanza di un'azione rapida e decisiva sui cambiamenti climatici genererà costi finanziari significativi per i governi di tutto il mondo. Ci sono stime che i fenomeni meteorologici estremi come risultato dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo potrebbero costare 2 miliardi di dollari al giorno entro il 2030. Oltre ai costi, gli eventi e i sistemi meteorologici continueranno a cambiare e influenzeranno negativamente la salute umana, i mezzi di sussistenza, il cibo, l'acqua, la biodiversità e la crescita economica.<ref name=":7" />
 
La mancanza di un'azione rapida e decisiva sui cambiamenti climatici genererà costi finanziari significativi per i governi di tutto il mondo. Ci sono stime che i fenomeni meteorologici estremi come risultato dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo potrebbero costare 2 miliardi di dollari al giorno entro il 2030. Oltre ai costi, gli eventi e i sistemi meteorologici continueranno a cambiare e influenzeranno negativamente la salute umana, i mezzi di sussistenza, il cibo, l'acqua, la biodiversità e la crescita economica.<ref name=":7" />
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==== B) Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sulla biodiversità? ====
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==== B. Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sulla biodiversità? ====
 
La biodiversità ha un importante valore economico, biologico e sociale, ma per molto tempo ne abbiamo considerato solo il valore economico di mercato.  
 
La biodiversità ha un importante valore economico, biologico e sociale, ma per molto tempo ne abbiamo considerato solo il valore economico di mercato.  
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Molti cambiamenti dovuti alle emissioni di gas serra passate e future sono irreversibili per secoli o millenni. Questo è vero specialmente per i cambiamenti nella circolazione oceanica, nelle calotte di ghiaccio e nel livello del mare a livello globale.
 
Molti cambiamenti dovuti alle emissioni di gas serra passate e future sono irreversibili per secoli o millenni. Questo è vero specialmente per i cambiamenti nella circolazione oceanica, nelle calotte di ghiaccio e nel livello del mare a livello globale.
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== Seconda parte ==
      
=== Scenari e prospettive ===
 
=== Scenari e prospettive ===
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==== A. Modelli climatici e cambiamenti proiettati nelle emissioni di gas serra e temperatura atmosferica ====
 
==== A. Modelli climatici e cambiamenti proiettati nelle emissioni di gas serra e temperatura atmosferica ====
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[[File:Information Material Change in global surface temperature.jpg|alt=Variazioni della temperatura superficiale mondiale|thumb|Variazioni della temperatura superficiale mondiale]]
 
I modelli climatici sono simulazioni computerizzate molto sofisticate. Gli scienziati e i politici li usano per analizzare che impatto avranno le variazioni delle emissioni di gas serra sul clima della Terra. Si possono usare i modelli climatici anche per calcolare come agiranno le diverse tecnologie e le politiche ambientali. Alcune scelte possono accelerare e amplificare i cambiamenti climatici. Altre scelte possono mitigarne gli effetti.
 
I modelli climatici sono simulazioni computerizzate molto sofisticate. Gli scienziati e i politici li usano per analizzare che impatto avranno le variazioni delle emissioni di gas serra sul clima della Terra. Si possono usare i modelli climatici anche per calcolare come agiranno le diverse tecnologie e le politiche ambientali. Alcune scelte possono accelerare e amplificare i cambiamenti climatici. Altre scelte possono mitigarne gli effetti.
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* Nello scenario di riscaldamento "'''alto'''" la temperatura salirà di 2,8 - 4,6°C entro il 20100. In questa ipotesi, le Nazioni faranno pochissimi sforzi per limitare le loro emissioni. Entro la fine del secolo le emissioni di CO<sub>2</sub> raddoppieranno rispetto al livello di oggi.
 
* Nello scenario di riscaldamento "'''alto'''" la temperatura salirà di 2,8 - 4,6°C entro il 20100. In questa ipotesi, le Nazioni faranno pochissimi sforzi per limitare le loro emissioni. Entro la fine del secolo le emissioni di CO<sub>2</sub> raddoppieranno rispetto al livello di oggi.
 
* Lo scenario "'''medio'''" lo vivremo se riusciremo a mantenere fino a metà secolo le emissioni odierne, per poi diminuirle lentamente. In questo caso la temperatura terrestre salirà di 2,1 - 3,5°C entro il 2100.
 
* Lo scenario "'''medio'''" lo vivremo se riusciremo a mantenere fino a metà secolo le emissioni odierne, per poi diminuirle lentamente. In questo caso la temperatura terrestre salirà di 2,1 - 3,5°C entro il 2100.
* In uno scenario "'''basso'''" l'umanità limita le sue emissioni già nel decennio in corso. Dovremmo riuscire a raggiungere il pareggio "Zero emissioni" nel 2075. La temperatura salirà di 1,3 - 2,4°C entro il 2100.
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* In uno scenario "'''basso'''" l'umanità limita le sue emissioni già nel decennio in corso. Dovremmo riuscire a raggiungere il pareggio "zero emissioni nette" nel 2075. La temperatura salirà di 1,3 - 2,4°C entro il 2100.
 
* Nello scenario "'''molto basso'''" già in questo decennio le emissioni diminuiscono rapidamente. Il pareggio a zero emissioni nette arriverebbe nel 2050. Vedremmo comunque un riscaldamento di 1,0 - 1,8°C entro il secolo.
 
* Nello scenario "'''molto basso'''" già in questo decennio le emissioni diminuiscono rapidamente. Il pareggio a zero emissioni nette arriverebbe nel 2050. Vedremmo comunque un riscaldamento di 1,0 - 1,8°C entro il secolo.
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==== C. Aspettative circa le emissioni negative ====
 
==== C. Aspettative circa le emissioni negative ====
Gli scenari a basse e molto basse emissioni visti prima si basano anche su tecnologie in grado di rimuovere CO<sub>2</sub> dall'atmosfera. Queste tecnologie a "'''emissioni negative'''" ancora non esistono e forse saranno inventati nella seconda metà di questo secolo.
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Gli scenari a basse e molto basse emissioni visti prima si basano anche su tecnologie in grado di rimuovere CO<sub>2</sub> dall'atmosfera. Queste tecnologie a "'''emissioni negative'''" ancora non esistono e forse saranno inventate nella seconda metà di questo secolo.
    
Molti scienziati sono preoccupati dalla fiducia che molti ripongono in strumenti che non abbiamo. Non abbiamo la certezza che le macchine per togliere CO<sub>2</sub> dall'atmosfera funzioneranno. La speranza di una soluzione che ci potrà salvare un domani fa sembrare meno urgente il problema che viviamo oggi. La speranza di cavarcela facilmente rallenta e smorza l'impegno nel risolvere oggi il nostro problema comune.
 
Molti scienziati sono preoccupati dalla fiducia che molti ripongono in strumenti che non abbiamo. Non abbiamo la certezza che le macchine per togliere CO<sub>2</sub> dall'atmosfera funzioneranno. La speranza di una soluzione che ci potrà salvare un domani fa sembrare meno urgente il problema che viviamo oggi. La speranza di cavarcela facilmente rallenta e smorza l'impegno nel risolvere oggi il nostro problema comune.
    
Nel passato le industrie hanno già usato la promessa di soluzioni tecnologiche future per continuare a usare combustibili fossili.<ref name=":6" /> Oggi non esistono macchinari per catturare la CO<sub>2</sub> dall'atmosfera che siano scalabili al livello necessario. Per questa ragione non dobbiamo credere a promesse che la tecnologia non sa se potrà mantenere.
 
Nel passato le industrie hanno già usato la promessa di soluzioni tecnologiche future per continuare a usare combustibili fossili.<ref name=":6" /> Oggi non esistono macchinari per catturare la CO<sub>2</sub> dall'atmosfera che siano scalabili al livello necessario. Per questa ragione non dobbiamo credere a promesse che la tecnologia non sa se potrà mantenere.
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[[File:Information Booklet Climate tipping elements.png|alt=Punti di soglia critici|thumb|Punti di soglia critici]]
    
==== D. Punti di soglia - Possiamo predire che cosa succederà in futuro? ====
 
==== D. Punti di soglia - Possiamo predire che cosa succederà in futuro? ====
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Neanche la migliore scienza può predire il futuro con assoluta certezza. Vivere in un periodo di cambiamenti climatici significa vivere nell’incertezza.<ref name=":16">UN, 2019, [https://gar.undrr.org/sites/default/files/gar19distilled.pdf Global Assessment Report on Disaster Risk Reduction]</ref> In questa sezione vedremo i meccanismi di retroazione e i punti di non ritorno come esempi di incertezza circa il futuro del nostro clima.
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Immagina di inclinare lentamente un bicchiere con dentro dell’acqua. A un certo punto l’inclinazione del vetro farà arrivare l’acqua sul bordo del bicchiere. Fino a quel momento puoi salvare tutta l’acqua inclinando il bicchiere dall’altra parte. Se invece continui come prima, da lì in poi l’acqua uscirà dal bicchiere e sarà impossibile farla tornare dentro.
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I punti di non ritorno del clima sono soglie particolari, superate le quali si innescano effetti combinati dei cambiamenti climatici con danni a cascata in giro per il mondo, questi danni sono irreversibili e causeranno a loro volta nuovi problemi. Il sistema funziona come le tessere di un domino: basta un colpetto alla prima per farle cadere tutte. Una volta che il punto di non ritorno viene superato, scattano una serie di eventi e il risultato finale è un pianeta inospitale per molte persone e forme di vita.<ref name=":19" />
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L’IPCC (il foro scientifico delle Nazioni Unite che studia il clima) ha iniziato a parlare di punti di non ritorno vent’anni fa. Uno di questi possibili punti di non ritorno è lo scioglimento del ghiaccio che ricopre le regioni polari (Groenlandia e Antartide). Questo fatto farebbe alzare nel tempo il livello del mare di alcuni metri. I calcoli dei modelli dicono che basterà un innalzamento della temperatura globale di 1,5°C per far sciogliere tutta la '''calotta glaciale della Groenlandia'''.<ref name=":19" /> Ci vorranno alcuni anni, ma si scioglierà. Nel luglio 2021 un’ondata di calore ha sciolto abbastanza ghiaccio groenlandese in un solo giorno da poter coprire l’intero stato della Florida con uno strato di 5 cm d’acqua.<ref>Reuters, [https://www.reuters.com/world/europe/greenland-experienced-massive-ice-melt-this-week-scientists-say-2021-07-30/ Greenland experienced 'massive' ice melt this week, scientists say]</ref><ref name=":15" /> Anche il ghiaccio che ricopre l’Oceano Artico (che nelle scuole italiane studiamo come Mar Glaciale Artico) si sta sciogliendo rapidamente. Se il riscaldamento globale arriverà a 2°C, c’è una probabilità del 10-35% di trovare le acque in larga parte libere dal ghiaccio in estate.<ref>IPCC, [https://www.ipcc.ch/srocc/chapter/chapter-3-2/ Chapter 3: Special Report on Polar Regions]</ref>
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Un altro punto di non ritorno è la distruzione su larga scala delle foreste pluviali come l’Amazzonia, che ospita da sola un decimo di tutte le specie terrestri conosciute. Le stime su dove collocare il punto di non ritorno per l’Amazzonia spaziano tra il 20 e il 40% di deforestazione. Rispetto al 1970 abbiamo perso il 17% della copertura forestale e gli abbattimenti di alberi continuano ogni minuto che passa.<ref name=":19" />
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Alcuni punti di non ritorno noti sono lo scioglimento delle calotte glaciali, la deforestazione, lo scioglimento del permafrost e i cambiamenti nelle correnti oceaniche (che vedremo nel dettaglio fra poco). Superate queste soglie di non ritorno, si innescano delle azioni a catena che gli scienziati chiamano circuiti a retroazione. Semplificando: i cambiamenti climatici fanno scattare dei meccanismi che stimolano ulteriori cambiamenti climatici.
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Un esempio di questo meccanismo a retroazione si trova nell’Artico. I suoli perennemente ghiacciati della tundra (permafrost) hanno imprigionato per millenni grandi quantità di metano. Il metano è uno dei più potenti gas serra. Il riscaldamento globale provoca lo scioglimento del permafrost e il metano, che era bloccato nel sottosuolo, riesce a scappare e raggiungere l’atmosfera. Una volta in aria, il metano contribuisce a rinforzare l’effetto serra, innalzando ulteriormente la temperatura. Se fa più caldo, nella tundra si scioglierà ancora dell’altro permafrost e uscirà ancora più metano, peggiorando la situazione sempre di più.
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Questi meccanismi a retroazione si auto-alimentano in un modo non lineare e difficile da prevedere con accuratezza.<ref name=":16" /> A causa di queste incertezze, è possibile che già oggi rischiamo di superare queste soglie di non ritorno. Le nostre azioni potrebbero già innescare reazioni a catena che renderanno inospitale gran parte del nostro pianeta.<ref>[https://www.pnas.org/content/115/33/8252 PNAS Trajectories of the Earth System]</ref>
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I prossimi 10 anni saranno critici per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Essere ben informati sui rischi e le cause di questi cambiamenti ci aiuterà a prendere le migliori decisioni possibili oggi, anche se non possiamo sapere esattamente come sarà il mondo fra cent’anni. I cambiamenti climatici stanno prendendo piede più velocemente delle nostre azioni per mitigarli e il passato non può essere un buon esempio di quello che ci aspetta.<ref name=":16" /> Il futuro che abbiamo davanti è incerto. Fare i conti con questa incertezza crea disagio perché vorremmo poter controllare tutto e invece le cose accadranno in modo caotico. Le crisi saranno anche opportunità<ref name=":16" /> e abbiamo ancora tempo per evitare i danni peggiori, se agiamo adesso.
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=== Che cosa abbiamo già fatto ===
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''Sono passati sei anni dalla firma dell’Accordo di Parigi. Che cosa hanno davvero fatto gli Stati per ridurre le emissioni e limitare la perdita di biodiversità e che cosa c’è ancora bisogno di fare?''
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==== A. La transizione energetica ====
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Una delle azioni più importanti del prossimo decennio sarà quella di smettere di usare combustibili fossili per produrre energia elettrica e impiegare al loro posto fonti rinnovabili. Oggi la disponibilità di energia rinnovabile è aumentata, ma questo non ha fatto diminuire l’uso di combustibili fossili perché anche il consumo totale di energia è aumentato.<ref name=":6" />
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Per garantire a tutti la disponibilità di fonti di energia pulita a un prezzo accessibile è necessario modificare sia la produzione che l’uso dell’energia.<ref name=":1" /> Ridurre del 70% l’utilizzo del carbone per produrre elettricità entro il 2030 significa moltiplicare per cinque gli impianti eolici e solari e chiudere 2400 centrali elettriche a carbone sparse in giro per il mondo entro i prossimi 10 anni.<ref name=":7" /> Facilitare la transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili sarà costoso, ma costerà comunque molto meno di quello che spenderemmo per i danni dei cambiamenti climatici. Mitigare il cambiamento spendendo ora ci fa risparmiare moltissimo rispetto a quanto dovremo pagare per adattarci a cambiamenti climatici più ampi che avverranno se oggi non facciamo nulla.<ref>Burke et al, [https://www.nature.com/articles/s41586-018-0071-9/ Large potential reduction in economic damages under UN mitigation targets]</ref>
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Oltre al risparmio futuro, avremo diversi benefici sia economici che di salute dalla transizione verso un'economia a basso contenuto di carbonio. Per esempio vedremo una diminuzione dell’inquinamento urbano, causato in buona parte dagli scarichi dei veicoli a benzina e diesel.<ref name=":1" /><ref name=":9" /><ref>UN, 2019, [https://www.unep.org/resources/global-environment-outlook-6 Global Environmental Outlook 6]</ref>
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Produrre energia elettrica usando impianti eolici e fotovoltaici in Italia e in molti altri Paesi oggi costa meno che usare le vecchie centrali a gas o carbone. In particolare, oggi l’energia ottenuta dal sole ha tra i costi più bassi mai visti.<ref>IEA, 2020, [https://www.iea.org/reports/world-energy-outlook-2020 The World Energy Outlook]</ref>
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Le bollette elettriche in Italia aumenteranno nei prossimi mesi per via del costo del gas che importiamo dalla Russia.
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L’Italia si è impegnata a produrre il 40% della sua energia in modo rinnovabile entro il 2030, per farlo dovremo raddoppiare gli sforzi fatti negli ultimi 15 anni. L’Italia si è anche impegnata a ridurre i propri consumi di energia, ma questo non è avvenuto. La diminuzione registrata nel 2020 è solo effetto del lockdown.<ref name=":2" />
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Nonostante l’aumentata disponibilità di energie rinnovabili a livello mondiale, non siamo riusciti a ridurre l’uso di fonti fossili perché sono aumentati i consumi. Il mondo usa più energia di prima.<ref name=":6" />
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Per rispettare l'Accordo di Parigi dovremo chiudere in anticipo o convertire molte infrastrutture energetiche. Molti studi hanno calcolato che permettere alle centrali oggi in funzione di bruciare combustibili fossili fino al termine del loro ciclo di vita farà riscaldare la terra oltre la soglia di 1,5-2°C.<ref name=":6" /> (Chiudere in anticipo una centrale a carbone significa che la società elettrica non guadagnerà tutti i soldi preventivati in partenza. La società elettrica lamenterà un mancato guadagno. La gente risponderà che il costo dei danni subiti da tutti i cittadini per le emissioni di quella centrale superano di molto la perdita di alcuni investitori.)
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Aumentare la disponibilità di energia pulita è importante sia per ottenere una crescita economica sostenibile che per limitare il riscaldamento globale. L’energia pulita ridurrà la povertà e l’inquinamento dell’aria, sia all’interno degli edifici che fuori, e renderà possibili servizi essenziali come le comunicazioni, l’illuminazione e il pompaggio dell’acqua.<ref name=":1" />
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Migliorare e aumentare l’efficienza energetica potrebbe ridurre le emissioni di CO<sub>2</sub> del 40% entro il 2040. Per ottenere questo risultato dovremo richiedere più efficienza al settore dei trasporti (auto elettriche alimentate da fonti rinnovabili), dell’edilizia (edifici e apparecchi che consumano meno energia) e nell’industria. Il risparmio che le famiglie potrebbero mettere da parte nel mondo aumentando l’efficienza con cui usano l’energia (elettricità, riscaldamento, cucina, trasporti…) ammonta a 500 miliardi di dollari.<ref name=":7" />
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Le emissioni di gas a effetto serra in Italia non diminuiscono abbastanza velocemente. L’andamento di breve periodo (ultimi 5 anni) non risulta ancora sufficiente né al raggiungimento del target definito dall’Unione europea né al conseguimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi.<ref name=":2" />
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==== B. Conservazione e recupero ====
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I problemi dei cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, degrado del suolo e inquinamento di acqua e aria sono interconnessi. Una sfida chiave dei prossimi decenni sarà proprio quella di studiare queste connessioni e i meccanismi di retroazione implicati. Senza una visione organica della situazione le azioni messe in atto per risolvere una parte del problema potrebbero peggiorare la situazione in altri settori. Per esempio, guardando solo l’aspetto energetico potremmo fare una azione per aumentare le rinnovabili, sbarrando un fiume con una diga idroelettrica<ref>[https://theconversation.com/renewable-energy-can-save-the-natural-world-but-if-were-not-careful-it-will-also-hurt-it-145166 Renewable energy can save the natural world] – but if we’re not careful, it will also hurt it</ref> o eliminando la vegetazione naturale per rimpiazzarla con la monocoltura di una pianta in grado di fornire biocarburanti<ref name=":1" />. Con queste azioni avremo creato un danno agli ecosistemi.
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Alcune azioni possono, allo stesso modo, avere ripercussioni positive in più di un settore. Riforestare su larga scala con piante native risolve simultaneamente un problema di degrado del suolo, rallenta la perdita di biodiversità e diminuisce l'inquinamento di acqua e aria.
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Riportare gli ecosistemi a un livello naturale e ottimale di funzionamento permette alle foreste, agli oceani e ai suoli di assorbire CO<sub>2</sub>. Oggi la Natura riesce ad assorbire solo metà delle emissioni causate dall’uomo: un quarto le prende la terraferma, un quarto finiscono negli oceani. L’altra metà delle nostre emissioni resta in atmosfera e contribuisce a riscaldare sempre di più il pianeta.<ref name=":1" />
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Sulle terre emerse, sono le foreste ad assorbire quasi un quarto di emissioni umane e hanno la potenzialità di rimuovere dall’atmosfera molta più CO<sub>2</sub>.<ref>Brack, Duncan, [https://www.un.org/esa/forests/wp-content/uploads/2019/03/UNFF14-BkgdStudy-SDG13-March2019.pdf Forests and Climate Change]</ref>
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L’agricoltura è una delle maggiori cause di perdita di biodiversità e di emissione di gas a effetto serra. Riuscire ad adottare sistemi di produzione del cibo basati su tecniche agricole che lavorino con la Natura (e non usino energie per contrastarla) è di vitale importanza. Questo ci permetterà di recuperare le funzioni svolte dagli ecosistemi naturali e aumentare la capacità del suolo di immagazzinare CO<sub>2</sub>. Sistemi agricoli sostenibili aiuteranno a debellare fame e malnutrizione, oltre a contribuire a migliorare le condizioni di salute umana. L’agricoltura sostenibile aumenta la biodiversità locale, invece di minacciarla.<ref name=":1" />
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I contadini, specialmente le donne che si dedicano all’agricoltura su piccola scala, sono figure centrali nella sfida di raggiungere la sicurezza alimentare sostenibile e hanno bisogno di accrescere le proprie capacità d’azione attraverso l’accesso a finanziamenti, tecnologie, informazioni, educazione e formazione.<ref name=":1" />
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==== C. Consapevolezza globale ====
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La consapevolezza globale sulla crisi ecologica e climatica è aumentata considerevolmente dopo la pubblicazione del Rapporto speciale sul riscaldamento globale di 1,5°C dell’IPCC nel 2018<ref name=":9" />. La sensibilità della gente si è anche rinforzata grazie alla Piattaforma intergovernativa tra scienza e politica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (''IPBES Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services'').
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Nel 2021 le Nazioni Unite hanno anche reso noti i risultati del Peoples’ Climate Vote.<ref name=":17" /> Questa iniziativa è il più grande sondaggio mai realizzato per capire che cosa ne pensa l’opinione pubblica dei cambiamenti climatici. Hanno risposto alle domande sulle energie rinnovabili e sulla conservazione della Natura 1,2 milioni di persone, provenienti da tutte le parti del mondo. In molte delle Nazioni partecipanti era la prima volta che si raccoglieva l’opinione della popolazione sui cambiamenti climatici con un sondaggio a larga scala.
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Il risultato del Peoples’ Climate Vote è che per quasi due persone su tre (il 64%) in 50 Paesi i cambiamenti climatici sono una emergenza mondiale. Questa è un'informazione importante per i governi che si incontreranno a Glasgow alla COP26 perché indica che la maggioranza delle persone ritiene che sia vitale agire adesso sui cambiamenti climatici.
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Il sondaggio ha anche mostrato come nel mondo ci sia un atteggiamento favorevole alle politiche di conservazione delle foreste e dei territori, all’aumento delle energie rinnovabili, all’impiego di pratiche agricole rispettose della Natura e alla destinazione di fondi nelle economie sostenibili.
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Nei Paesi con un alto grado di deforestazione, come Brasile, Indonesia e Argentina, la maggioranza delle persone vuole la conservazione di terre e foreste. In Nazioni con grandi emissioni di CO<sub>2</sub> dovute al riscaldamento e generazione di energia elettrica come Stati Uniti d’America, Australia, Germania, Sud Africa, Giappone, Polonia e Russia, la maggioranza è a favore delle energie rinnovabili.
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I risultati di questo sondaggio sono significativi perché mostrano che le azioni a vantaggio del clima sono approvate e desiderate da un ampio spettro di popolazione e condivise da gruppi di persone di diverse età, livello di istruzione, nazionalità e genere.<ref>UNDP, 2021, [https://www.undp.org/publications/peoples-climate-vote The Peoples' Climate Vote - Results]</ref>
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Le singole persone, oltre a esercitare i propri diritti votando e partecipando alla vita pubblica e mettere sotto pressione i governi affinché agiscano concretamente per i cambiamenti climatici, possono facilitare la transizione del mondo verso un futuro a basse emissioni di carbonio con delle azioni individuali. Le persone che abitano in certi Paesi possono avere un impatto maggiore di altre, quando si tratta di ridurre le emissioni personali. Ci sono diverse strategie per diminuire le proprie emissioni e, se si vive in un Paese ricco, queste azioni avranno un grande impatto. Si può modificare la propria dieta, per esempio riducendo o eliminando la carne, possiamo ridurre gli sprechi di cibo e risorse, possiamo infine diminuire il consumo di acqua ed energia. Queste azioni non avranno solo effetto sul clima, ma contribuiranno a proteggere e conservare la biodiversità. I singoli cittadini possono anche promuovere stili di vita sostenibili nella propria comunità, aumentando la consapevolezza globale.<ref>Global Carbon Atlas, 2017, [http://www.globalcarbonatlas.org/en/CO2-emissions CO<sub>2</sub> emissions per person] </ref>
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=== Distribuzione ed equità ===
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Alcune Nazioni hanno iniziato a emettere quantità significative di CO<sub>2</sub> secoli fa; altre Nazioni hanno appena cominciato. La ragione per cui le emissioni annuali oggi stanno aumentando è per la rapida espansione delle economie emergenti, specialmente in Asia, Medio Oriente e Americhe Centrale e Meridionale. Quasi tutto l’aumento delle emissioni che vedremo in questo secolo verrà da Paesi in via di sviluppo.<ref name=":5" />
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Paesi ricchi come gli Stati Uniti d’America e i membri dell’Unione Europea hanno delocalizzato i processi produttivi che emettono le maggiori emissioni in Paesi come India e Cina. Per esempio, una grande percentuale degli apparecchi elettronici usati in tutto il mondo sono stati costruiti in Cina. Questo comportamento ha semplicemente spostato la sorgente delle emissioni, invece di ridurle.<ref name=":6" />
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Le differenze tra i maggiori emettitori di CO<sub>2</sub> e coloro che subiranno i peggiori danni dai cambiamenti climatici sono enormi. I ricchi costituiscono solo l’1% della popolazione mondiale, sono circa 75 milioni di persone. Questi pochi ricchi emettono il doppio della CO<sub>2</sub> rispetto al 50% della popolazione povera (3750 milioni di persone).<ref name=":6" />
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Le nazioni industrializzate, che sono diventate ricche bruciando combustibili fossili, hanno oggi le migliori risorse per guidare il cambiamento. Alla luce di queste differenti circostanze nazionali l'Accordo di Parigi richiedono “rapide riduzioni” delle emissioni calibrando con equità gli sforzi (i Paesi che possono fare di più, devono fare più degli altri) senza perdere di vista lo sviluppo sostenibile e gli sforzi per eradicare la povertà.<ref>United Nations Foundation, 2021, [https://unfoundation.org/our-common-agenda/climate-report/ The Value of Climate Cooperation: Networked and Inclusive Multilateralism to Meet 1.5°C.] </ref>
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Il discorso sui cambiamenti climatici oggi ha un’attenzione crescente sull’adeguarsi (prendere provvedimenti temporanei per fronteggiare un’emergenza) e adattarsi (mettere in atto misure di lungo periodo per vivere bene nelle nuove condizioni ambientali). L'Accordo di Parigi si occupa particolarmente dell’adattamento. Ogni comunità in diverse parti del mondo dovrà adattarsi a situazioni specifiche, quindi le strategie dovranno essere molte e diversificate.
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Gli impatti dei cambiamenti climatici si vedranno anche sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.<ref>UN [https://sdgs.un.org/goals Sustainable Development Goal]</ref> La Dichiarazione sul Diritto allo Sviluppo delle Nazioni Unite stabilisce che gli Stati devono avere eque possibilità di migliorare la propria condizione.
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Quanto più il mondo si riscalderà, tanto più ogni settore ne sarà influenzato. Tanto più si degraderanno gli ecosistemi, tanto più difficile sarà adattarsi alle nuove condizioni.
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In molti casi non sarà proprio possibile adattarsi. Per esempio, in alcune zone le alte temperature e la mancanza d'acqua impediranno del tutto la coltivazione dei campi. I Paesi in via di sviluppo sono, in generale, più vulnerabili. I fattori che si sommano a loro sfavore sono le maggiori variazioni del clima e la mancanza di infrastrutture tecnologiche e finanziarie.<ref>[https://link.springer.com/article/10.1007/s11625-020-00807-9 Loss and Damage and limits to adaptation]: recent IPCC insights and implications for climate science and policy</ref>
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Le comunità povere e marginalizzate, comprese quelle nei Paesi ricchi, difettano delle capacità elementari per adattarsi ai livelli attuali di riscaldamento globale.<ref name=":6" /> Per di più, molto spesso la causa della marginalizzazione di queste comunità coincide proprio con le azioni che hanno innescato i cambiamenti climatici: colonialismo, sfruttamento delle risorse e accumulo di capitali ottenuti dallo sfruttamento dei combustibili fossili.<ref name=":6" /> Spesso mentre si estrae una risorsa da un territorio se ne danneggiano altre. Un caso del genere è avvenuto presso i pozzi petroliferi nel delta del Niger<ref>AltrEconomia [https://altreconomia.it/le-responsabilita-di-shell-per-il-disastro-nel-delta-del-niger/ Le responsabilità di Shell per il disastro nel Delta del Niger]</ref> che hanno contaminato campi e risorse idriche delle popolazioni locali.
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I Paesi più ricchi hanno più risorse di quelli poveri per adattarsi alle richieste di un clima che cambia, questo significa che i Paesi poveri hanno bisogno di supporto finanziario e sostegno tecnologico. Quanto maggiore sarà il riscaldamento, tanto più seri saranno gli impatti sulle società, le economie, la salute umana e degli ecosistemi; la sfida dell’adattamento sarà quindi più complicata.
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Di tutti i 192 Paesi che hanno firmato l'Accordo di Parigi, 127 (compresa l’India) non hanno la capacità finanziaria o tecnologica di rispettare completamente o parzialmente gli impegni e, quindi, hanno firmato dicendo che i loro risultati dipenderanno dalla quantità e qualità degli aiuti internazionali che riceveranno.<ref name=":7" /> Senza un adeguato sostegno da parte dei Paesi ricchi, questi impegni non potranno essere rispettati. Oggi questi Paesi stanno ancora aspettando che questi aiuti arrivino.<ref name=":7" />
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La questione dei cambiamenti climatici mette sul tavolo anche la divisione delle responsabilità tra differenti generazioni. Le generazioni più anziane sono quelle che hanno tratto i maggiori benefici dallo sviluppo economico alimentato dai combustibili fossili mentre le nuove generazioni sono quelle che pagheranno maggiormente le conseguenze di queste scelte.
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=== COP26 e oltre ===
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Abbiamo già sperimentato le prime emergenze ecologiche e climatiche e altre, peggiori, ne arriveranno man mano che le emissioni di gas a effetto serra aumenteranno e l’umanità continuerà a distruggere la biodiversità. I danni causati dai cambiamenti climatici che vediamo accadere oggi in tutte le parti del mondo sono peggiori di quelli che prevedevamo una decina di anni fa. Per poter ancora raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto la soglia critica di 1,5°C dovremo tagliare le emissioni in modo significativo entro il decennio in corso e continuare a farlo anche in quelli successivi.
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Negli ultimi cinque anni ci sono stati alcuni successi. L’energia solare ed eolica si è rivelata molto più economica e semplice da installare di quanto inizialmente previsto. I veicoli elettrici si stanno diffondendo a prezzi sempre più abbordabili. Le tecnologie a bassa richiesta di carbonio sono competitive in un numero crescente di mercati. C’è una diffusa concordanza anche sulla necessità di ridurre le emissioni nei settori storicamente più restii al cambiamento come il trasporto aereo. Un rapporto del 2018 sull’industria aeronautica ha però riscontrato che i piani attuali per aggiornare le tecnologie esistenti e migliorare la logistica non basteranno a far diminuire le emissioni e la domanda di carburante attese per il futuro.<ref>[https://www.transportenvironment.org/discover/roadmap-decarbonising-european-aviation/ Roadmap to decarbonising European aviation]</ref> Per quanto riguarda le emissioni dell’industria pesante si stanno definendo i necessari passi da compiere.
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Tra le azioni in grado di contribuire concretamente alla soluzione dei nostri problemi climatici ci sono anche i cambiamenti negli stili di vita e nei modelli di consumo.<ref>[https://hotorcool.org/wp-content/uploads/2021/01/15_Degree_Lifestyles_MainReport.pdf 1.5 Degree Lifestyles]</ref> Le scelte individuali delle persone spaziano in vari aspetti della vita quotidiana: la dieta, il tipo di abitazione, i trasporti, i beni di consumo, il tempo libero e i servizi.
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Ora che gli obiettivi per l'Accordo di Parigi sono stati scelti, la COP26 di Glasgow servirà a definire con maggiore dettaglio la lista delle azioni concrete da fare per raggiungerli. Alcuni dei problemi di cui si discuterà alla conferenza riguardano le strategie di abbandono dei combustibili fossili e come arrivare davvero alle soluzioni a impatto zero. Nelle prossime fasi di lavoro serviranno leader a tutti i livelli, dai singoli cittadini al mondo degli affari e degli investimenti, fino al livello governativo<ref name=":7" /> e la Global Assembly.
    
=== Glossario ===
 
=== Glossario ===
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'''Accordi di Parigi''': sono un trattato internazionale, firmato nel 2015, che impegna legalmente gli Stati firmatari a compiere delle azioni riguardanti i cambiamenti climatici.
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'''Adattamento''': cambiamento, modifica o miglioria di qualcosa per farla funzionare in una nuova situazione.
 
'''Adattamento''': cambiamento, modifica o miglioria di qualcosa per farla funzionare in una nuova situazione.
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'''Quote di emissione''': il limite massimo di anidride carbonica che un Paese, una società o un'organizzazione ha deciso di emettere in un determinato periodo di tempo.
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'''Anidride carbonica (CO<sub>2</sub>)''': l'anidride carbonica è un gas composto da un atomo di carbonio e due di ossigeno.
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'''Anidride carbonica (CO<sub>2</sub>)''': l'anidride carbonica è un gas composto da un atomo di carbonio e due di ossigeno.
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'''Basso contenuto di carbonio''': produzione e consumi che richiedono pochi combustibili, ovvero a ridotte emissioni di CO<sub>2</sub> in atmosfera.
   −
'''Climate Change COP26''': 26<sup>esima</sup> Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici: organismo decisionale responsabile di monitorare e valutare l'attuazione della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Nel novembre 2021 le parti si riuniscono per la 26<sup>esima</sup> volta.
+
'''Calotta glaciale della Groenlandia''': è una enorme massa di ghiaccio deposta sopra il territorio della Groenlandia, di cui copre il 79%. Solo la Calotta Antartica ha dimensioni maggiori.
    
'''CBD COP15''': 15<sup>esima</sup> Conferenza delle Parti sulla Convenzione sulla Diversità Biologica, organismo decisionale responsabile di monitorare e valutare l’attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica delle Nazioni Unite. Nel 2022 le parti si riuniranno per la 15<sup>esima</sup> volta.
 
'''CBD COP15''': 15<sup>esima</sup> Conferenza delle Parti sulla Convenzione sulla Diversità Biologica, organismo decisionale responsabile di monitorare e valutare l’attuazione della Convenzione sulla Diversità Biologica delle Nazioni Unite. Nel 2022 le parti si riuniranno per la 15<sup>esima</sup> volta.
   −
'''Decarbonizzazione''': riduzione delle emissioni di carbonio, ovvero diminuzione dell'anidride carbonica emessa. Si ottiene attraverso l'uso di sistemi e processi che usino meno combustibili per produrre energia, con lo scopo di ridurre i gas a effetto serra in atmosfera.
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'''Climate Change COP26''': 26<sup>esima</sup> Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici: organismo decisionale responsabile di monitorare e valutare l'attuazione della Convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite. Nel novembre 2021 le parti si riuniscono per la 26<sup>esima</sup> volta.
    
'''Crescita economica''': l'aumento di valore dei beni e dei servizi prodotti all'interno di un mercato (per esempio uno Stato). La crescita economica si può misurare guardando il Prodotto Interno Lordo (PIL).
 
'''Crescita economica''': l'aumento di valore dei beni e dei servizi prodotti all'interno di un mercato (per esempio uno Stato). La crescita economica si può misurare guardando il Prodotto Interno Lordo (PIL).
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'''Equità''': intesa come “responsabilità comuni ma differenziate” nelle leggi internazionali sull’ambiente. L’equità stabilisce che tutti gli Stati abbiano la responsabilità di occuparsi della distruzione ambientale globale, anche se non ne sono egualmente responsabili.  
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'''Decarbonizzazione''': riduzione delle emissioni di carbonio, ovvero diminuzione dell'anidride carbonica emessa. Si ottiene attraverso l'uso di sistemi e processi che usino meno combustibili per produrre energia, con lo scopo di ridurre i gas a effetto serra in atmosfera.
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'''Sfruttamento''': l'uso ingiusto di cose o persone a proprio vantaggio, con una mancanza di preoccupazione per il benessere della persona o danneggiamento della cosa.
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'''Equità''': intesa come “responsabilità comuni ma differenziate” nelle leggi internazionali sull’ambiente. L’equità stabilisce che tutti gli Stati abbiano la responsabilità di occuparsi della distruzione ambientale globale, anche se non ne sono egualmente responsabili.
    
'''Estinzione''': la scomparsa definitiva di un certo tipo di organismi, generalmente una specie.Avviene con la morte degli ultimi individui rimasti.
 
'''Estinzione''': la scomparsa definitiva di un certo tipo di organismi, generalmente una specie.Avviene con la morte degli ultimi individui rimasti.
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'''Gas a effetto serra''': la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici ha identificato sei gruppi di gas a effetto serra nel Protocollo di Kyoto: anidride carbonica (CO<sub>2</sub>), metano (CH<sub>4</sub>), ossido nitroso (N<sub>2</sub>O), idrofluorocarburi (HFCs), perfluorocarburi (PFCs), esafluoruro di zolfo (SF<sub>6</sub>), trifluoruro di azoto (NF<sub>3</sub>).
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'''Inquinamento''': l'introduzione di una sostanza nell'ambiente che ne modifichi gli equilibri naturali. Esempi sono l'abbandono di plastiche in mare e la presenza di pesticidi nei fiumi.
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'''IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change)''': il Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici è un organismo delle Nazioni Unite che fornisce informazioni scientifiche e oggettive sui cambiamenti climatici innescati dalle attività umane.
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'''Mitigazione''': l'azione di ridurre l'asprezza, la gravità e l'intensità di qualche fenomeno in modo che produca meno danni.
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'''NDC (Nationally determined contributions)''': Contributi Determinati per Nazione (CDN). I CDN sono le riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra che ogni Nazione decide di realizzare, nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
    
'''PIL''': il Prodotto Interno Lordo è la somma del valore di tutti i beni materiali e di tutti i servizi realizzati in un certo periodo di tempo in un determinato Paese. Per esempio, in Italia, in un anno, si contano come beni tutti gli oggetti costruiti (dalle radiosveglie ai condomini) e come servizi tutte le attività per le quali c'è stato un pagamento (dal biglietto del cinema alla visita dal dentista).
 
'''PIL''': il Prodotto Interno Lordo è la somma del valore di tutti i beni materiali e di tutti i servizi realizzati in un certo periodo di tempo in un determinato Paese. Per esempio, in Italia, in un anno, si contano come beni tutti gli oggetti costruiti (dalle radiosveglie ai condomini) e come servizi tutte le attività per le quali c'è stato un pagamento (dal biglietto del cinema alla visita dal dentista).
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'''Popoli indigeni''': una definizione ufficiale di “indigeni” non è stata adottata da nessuno organismo delle Nazioni Unite. In ogni caso, rifacendosi a una definizione corrente, i popoli indigeni sono tutti i discendenti di coloro che abitavano un territorio o una regione geografica nel momento in cui arrivarono genti di diversa etnia o cultura. I nuovi arrivati diventarono in seguito dominanti attraverso la conquista, la colonizzazione, l’occupazione, l’insediamento o altre strategie. Si stima che esistano più di 370 milioni di persone appartenenti a popoli indigeni sparse in 70 Paesi del mondo.<ref>UN [https://www.un.org/esa/socdev/unpfii/documents/5session_factsheet1.pdf Who are Indigenous people?]</ref>
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'''Quote di emissione''': il limite massimo di anidride carbonica che un Paese, una società o un'organizzazione ha deciso di emettere in un determinato periodo di tempo.
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'''Rivoluzione industriale''': la rivoluzione industriale è un momento della storia moderna tra il 1700 e il 1800. In questo lasso di tempo si passò da un'economia basata sull'agricoltura e sull'artigianato a una dominata dall'industria e dalla produzione meccanizzata.
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'''Rivoluzione scientifica''': un cambiamento nel modo di pensare della gente che avvenne tra il 1500 e il 1600. In questo lasso di tempo la scienza divenne una materia separata dalla filosofia e dalla tecnologia. Alla fine di questa transizione, la scienza si affermò come punto focale della civiltà europea, soppiantando la religione.
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'''Sfruttamento''': l'uso ingiusto di cose o persone a proprio vantaggio, con una mancanza di preoccupazione per il benessere della persona o danneggiamento della cosa.
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=== Credits ===
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Questo opuscolo informativo è stato fatto per informare i partecipanti della Global Assembly nella fase di apprendimento.
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Il processo di scrittura di questo documento è stato guidato dal Global Assembly’s Knowledge and Wisdom Committee. Lo scopo del comitato è di garantire che la fase di apprendimento sia basata su fatti scientificamente documentati. È stato il comitato a scegliere la domanda quadro sulla quale l'Assemblea è chiamata a esprimersi e a selezionare i contenuti di questo opuscolo informativo.
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I membri del comitato hanno esperienza nei seguenti campi: scienza del sistema Terra, ingegneria, geologia, sapienza indigena, ecologia, climatologia, economia ambientale, adattamenti climatici e Paesi vulnerabili, psicologia comportamentale e cognitiva, Systems Change.
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Presiede il comitato il professor [https://tyndall.ac.uk/people/robert-watson Robert Watson] ex presidente dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ed ex presidente dell'IPBES (Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services).
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I membri del comitato sono:
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* [https://www.systemshift.earth/our-team Dr. Nafeez Ahmed], System Shift Lab, UK
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* [https://www.cardiff.ac.uk/people/view/1156602-capstick-stuart Dr. Stuart Capstick], Centre for Climate Change and Social Transformation, Cardiff University, Wales
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* [http://iegindia.org/staffmembers/faculty/detail/3549/3http://iegindia.org/staffmembers/faculty/detail/3549/3 Professor Purnamita Dasgupta], Institute of Economic Growth, Delhi
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* [https://www.icccad.net/our-team/saleemul-huq/ Professor Saleemul Huq], International Centre for Climate Change and Development (ICCCAD), Bangladesh
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* [https://thefountain.earth/people/ Jyoti Ma (USA) & Mindahi Bastida Munoz (Mexico)], The Fountain, Sacred Economics, Indigenous Wisdom Keepers
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* [https://www.researchgate.net/profile/Michael-Oti Professor Michael N. Oti], Petroleum Geology, University of Port Harcourt, Nigeria
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* [https://profjuliasteinberger.wordpress.com/about-me/ Professor Julia Steinberger], Ecological Economics, University of Lausanne, Switzerland
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Questo opuscolo informativo è passato attraverso 12 revisioni. È stato scritto dal giornalista [https://www.linkedin.com/in/tarn-rodgers-johns-a146099b/?originalSubdomain=de Tarn Rogers Johns] con la guida e i feedback di [http://clairemellier.com/ Claire Mellier]. Il sub-editing è di [https://www.linkedin.com/in/natalie-marchant/?originalSubdomain=uk Nathalie Marchant]. Gli specialisti di comunicazione climatica del [https://www.willistowerswatson.com/en-US Willis Towers Watson] [https://www.linkedin.com/in/lydiamessling/?originalSubdomain=uk Dr Lydia Messling], Will Bugler e Georgina Wade e i [https://globalassembly.org/ Global Assembly Lab partners] hanno fornito commenti sulle bozze.
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