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A) risultati - seconda parte
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La rivoluzione industriale permise l’estrazione di combustibili fossili (carbone e petrolio) a una scala prima inimmaginabile. Negli ultimi 100 anni il principale modo in cui abbiamo prodotto energia è stato bruciando combustibili fossili. Questa energia ha guidato la crescita economica. La conseguenza di questa scelta è che Nazioni ricche come Stati Uniti d’America e Unione Europea hanno immesso in atmosfera la maggior parte dei gas a effetto serra prodotti dall’uomo nel corso della storia.<ref name=":5">Nazioni Unite, [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020 - Executive Summary]</ref>
 
La rivoluzione industriale permise l’estrazione di combustibili fossili (carbone e petrolio) a una scala prima inimmaginabile. Negli ultimi 100 anni il principale modo in cui abbiamo prodotto energia è stato bruciando combustibili fossili. Questa energia ha guidato la crescita economica. La conseguenza di questa scelta è che Nazioni ricche come Stati Uniti d’America e Unione Europea hanno immesso in atmosfera la maggior parte dei gas a effetto serra prodotti dall’uomo nel corso della storia.<ref name=":5">Nazioni Unite, [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020 - Executive Summary]</ref>
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Oggi ci sono Nazioni come Cina e India che stanno seguendo lo stesso modello di sviluppo dei Paesi più ricchi. Ogni anno sempre più persone diventano dipendenti dalla combustione di risorse fossili.<ref name=":5" /> Oggi il Paese che emette più gas a effetto serra al mondo è la Cina,<ref>[https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/9d09ccd1-e0dd-11e9-9c4e-01aa75ed71a1/language-en Fossil CO<sub>2</sub> and GHG emissions of all world countries] - 2019 Report</ref> con la sua economia in rapida crescita e la sua numerosa popolazione. Storicamente, però, il maggior contributo alle emissioni lo hanno dato gli Stati Uniti d’America. Gli USA hanno avuto più anni di tempo per accumulare emissioni<ref>[https://www.statista.com/statistics/1224630/cumulative-co2-emissions-united-states-historical/ Statistica]</ref> e ancora oggi hanno il primato delle maggiori emissioni di CO<sub>2</sub> a persona.<ref name=":7">[https://www.researchgate.net/publication/337033405_The_Truth_Behind_the_Climate_Pledges The Truth Behind the Climate Pledges]</ref>
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Oggi ci sono Nazioni come Cina e India che stanno seguendo lo stesso modello di sviluppo dei Paesi più ricchi. Ogni anno sempre più persone diventano dipendenti dalla combustione di risorse fossili.<ref name=":5" /> Oggi il Paese che emette più gas a effetto serra al mondo è la Cina,<ref>[https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/9d09ccd1-e0dd-11e9-9c4e-01aa75ed71a1/language-en Fossil CO<sub>2</sub> and GHG emissions of all world countries] - 2019 Report</ref> con la sua economia in rapida crescita e la sua numerosa popolazione. Storicamente, però, il maggior contributo alle emissioni lo hanno dato gli Stati Uniti d’America. Gli USA hanno avuto più anni di tempo per accumulare emissioni<ref>[https://www.statista.com/statistics/1224630/cumulative-co2-emissions-united-states-historical/ Statistica]</ref> e ancora oggi hanno il primato delle maggiori emissioni di CO<sub>2</sub> a persona.<ref name=":7">[https://www.researchgate.net/publication/337033405_The_Truth_Behind_the_Climate_Pledges The Truth Behind the Climate Pledges]</ref>
    
Le crisi climatiche ed ecologiche sono un problema molto sfaccettato. È impossibile isolare una singola causa alla loro origine o un solo motivo per il quale non è stato ancora possibile risolverle. Inoltre, è molto complicato per la gente comune comprendere sia la scala che le conseguenze delle crisi. Questa difficoltà limita fortemente la possibilità che le persone agiscano con la decisione e l’urgenza che sono necessarie.
 
Le crisi climatiche ed ecologiche sono un problema molto sfaccettato. È impossibile isolare una singola causa alla loro origine o un solo motivo per il quale non è stato ancora possibile risolverle. Inoltre, è molto complicato per la gente comune comprendere sia la scala che le conseguenze delle crisi. Questa difficoltà limita fortemente la possibilità che le persone agiscano con la decisione e l’urgenza che sono necessarie.
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# Raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.
 
# Raggiungere zero emissioni nette entro il 2050.
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Se saremo in grado di ridurre significativamente le emissioni di gas serra a livello globale entro il 2030, la fase successiva per i Paesi sarebbe raggiungere “zero emissioni nette" entro il 2050. Zero emissioni nette significa rimuovere i gas serra dall'atmosfera alla stessa velocità con cui li emettiamo. Potremmo anche, semplicemente, eliminare del tutto le emissioni.<ref>GA Policy Brief Bob Watson, Expert Witness Statement for the Mexican Supreme court case.</ref><ref>IPCC [[Glossary]]</ref> Alcuni sistemi naturali come foreste, suolo e oceano sono in grado di rimuovere CO2 dall'atmosfera. Gli esseri umani non hanno ancora sviluppato completamente tecnologie efficaci di cattura del carbonio.
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Se saremo in grado di ridurre significativamente le emissioni di gas serra a livello globale entro il 2030, la fase successiva per i Paesi sarebbe raggiungere “zero emissioni nette" entro il 2050. Zero emissioni nette significa rimuovere i gas serra dall'atmosfera alla stessa velocità con cui li emettiamo. Potremmo anche, semplicemente, eliminare del tutto le emissioni.<ref>GA Policy Brief Bob Watson, Expert Witness Statement for the Mexican Supreme court case.</ref><ref>IPCC [[Glossary]]</ref> Alcuni sistemi naturali come foreste, suolo e oceano sono in grado di rimuovere CO<sub>2</sub> dall'atmosfera. Gli esseri umani non hanno ancora sviluppato completamente tecnologie efficaci di cattura del carbonio.
 
      
Negli ultimi anni...
 
Negli ultimi anni...
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* Le emissioni di CO2 della Cina sono aumentate dell'80% tra il 2005 e il 2018. Si prevede che continueranno ad aumentare per il prossimo decennio, dato il tasso di crescita economica previsto.<ref name=":7" />
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* Le emissioni di CO<sub>2</sub> della Cina sono aumentate dell'80% tra il 2005 e il 2018. Si prevede che continueranno ad aumentare per il prossimo decennio, dato il tasso di crescita economica previsto.<ref name=":7" />
 
* L'UE e i suoi Stati membri sono sulla buona strada per ridurre le emissioni di gas serra del 58% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.<ref name=":7" />
 
* L'UE e i suoi Stati membri sono sulla buona strada per ridurre le emissioni di gas serra del 58% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030.<ref name=":7" />
 
* Le emissioni dell'India sono aumentate di circa il 76% tra il 2005 e il 2017. Le emissioni dell'India, come quelle della Cina, dovrebbero continuare ad aumentare fino al 2030 a causa della crescita economica.<ref name=":7" />
 
* Le emissioni dell'India sono aumentate di circa il 76% tra il 2005 e il 2017. Le emissioni dell'India, come quelle della Cina, dovrebbero continuare ad aumentare fino al 2030 a causa della crescita economica.<ref name=":7" />
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Presi insieme, gli NDC determinano se il mondo raggiungerà o meno gli obiettivi a lungo termine dell'Accordo di Parigi.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process-and-meetings/the-paris-agreement/nationally-determined-contributions-ndcs/nationally-determined-contributions-ndcs Nationally Determined Contributions] (NDCs)</ref> Se tutti gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fossero raggiunti - e non sappiamo ancora se lo saranno - è probabile che questo comporterà almeno 3°C di riscaldamento globale. L'obiettivo dell'Accordo di Parigi del 2015 di limitare il riscaldamento ben al di sotto di 2°C rimarrà nella carta.<ref>Lenton. [https://drive.google.com/file/d/1-9fSRKJOgEn7h4IdZQxSNfOTNAhqcYaE/view Climate Tipping Points too Risky to Bet Against]</ref>
 
Presi insieme, gli NDC determinano se il mondo raggiungerà o meno gli obiettivi a lungo termine dell'Accordo di Parigi.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process-and-meetings/the-paris-agreement/nationally-determined-contributions-ndcs/nationally-determined-contributions-ndcs Nationally Determined Contributions] (NDCs)</ref> Se tutti gli attuali obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra fossero raggiunti - e non sappiamo ancora se lo saranno - è probabile che questo comporterà almeno 3°C di riscaldamento globale. L'obiettivo dell'Accordo di Parigi del 2015 di limitare il riscaldamento ben al di sotto di 2°C rimarrà nella carta.<ref>Lenton. [https://drive.google.com/file/d/1-9fSRKJOgEn7h4IdZQxSNfOTNAhqcYaE/view Climate Tipping Points too Risky to Bet Against]</ref>
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Poiché gli attuali NDC non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, ogni cinque anni le Nazioni presentano nuovi NDC all'ONU. L'intenzione è che ogni Paese diventi più ambizioso nei suoi obiettivi, sulla base degli obiettivi dell'Accordo di Parigi. Ogni Paese stabilisce obiettivi diversi. Per esempio, l'UE si è impegnata a ridurre le sue emissioni di gas serra del 55% entro il 2030<ref>EU [https://ec.europa.eu/clima/policies/strategies/2030_en 2030 Climate & Energy Framework]</ref> e il Regno Unito del 78% entro il 2035.<ref>[https://www.gov.uk/government/news/uk-enshrines-new-target-in-law-to-slash-emissions-by-78-by-2035 UK enshrines new target in law to slash emissions by 78% by 2035]</ref> La Francia e il Regno Unito sono tra i Paesi che hanno reso il raggiungimento dello zero netto entro il 2050 un requisito legale. Il Giappone, il Sudafrica, l'Argentina, il Messico e l'UE hanno tutti annunciato obiettivi per raggiungere lo zero netto entro il 2050.<ref name=":8">UN [https://wedocs.unep.org/bitstream/handle/20.500.11822/34438/EGR20ESE.pdf?sequence=25 Emissions Gap Report 2020 - Executive Summary]</ref> La Cina si è impegnata a raggiungere il "picco delle emissioni" entro il 2030 prima di passare allo zero netto entro la fine del 2060.<ref name=":8" />
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Dopo Parigi, alcuni progressi sono già stati fatti. Tuttavia le cose non si stanno muovendo abbastanza velocemente. Una recente analisi delle Nazioni Unite ha concluso che se anche le Nazioni rispettassero tutti gli NDC, ci sarebbe comunque un innalzamento di temperatura di 2,7°C entro la fine del secolo.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/news/full-ndc-synthesis-report-some-progress-but-still-a-big-concern Full NDC Synthesis Report: Some Progress, but Still a Big Concern]</ref>
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Al ritmo attuale, il riscaldamento raggiungerà 1,5°C entro il 2040 circa - forse prima<ref name=":1" /> - e continuerà ad aumentare se non si agisce ora. Prove scientifiche hanno dimostrato che i rischi associati a un aumento di 2°C della temperatura globale sono più alti di quanto si fosse capito in precedenza.<ref name=":1" />
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Dopo la COP21, due rapporti dell’'''IPCC''' nel 2018 e nel 2021 hanno sottolineato che la differenza tra 1,5°C e 2°C di riscaldamento sarà la perdita di vite e mezzi di sussistenza per milioni di persone,<ref>IPCC [https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/2018/02/WGIIAR5-Chap13_FINAL.pdf Livelihoods and Poverty]</ref> con conseguenze ancora più negative per livelli più alti di riscaldamento.
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La ricerca ha mostrato come le compagnie di combustibili fossili hanno fatto pressioni per indebolire le politiche climatiche in tutto il mondo. Hanno continuato a farlo pur dicendo di sostenere l’Accordo di Parigi. Il lobbismo politico a protezione degli interessi dei combustibili fossili spiega anche perché l'Accordo di Parigi non menziona esplicitamente la decarbonizzazione o la riduzione dell'uso dei combustibili fossili. L'evidenza scientifica, invece, raccomanda caldamente di lasciare la maggior parte dei combustibili fossili nei giacimenti, per limitare il riscaldamento globale a 1,5-2°C.<ref name=":6" />
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Inoltre, molti Paesi esportatori di combustibili fossili hanno ostacolato il processo decisionale bloccando i negoziati, esacerbando le tensioni politiche ed evitando qualsiasi riferimento ai combustibili fossili come causa principale dei cambiamenti climatici. I Paesi ricchi di riserve di combustibili fossili, come l'Arabia Saudita, gli Stati Uniti d’America, il Kuwait e la Russia si sono particolarmente distinti per aver ostacolato i negoziati e contestato la scienza sui cambiamenti climatici.<ref name=":6" />
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I Paesi ricchi non sono riusciti a dare un buon esempio nell'affrontare i cambiamenti climatici, sia nel raggiungere tagli significativi alle emissioni che nel fornire finanziamenti adeguati e prevedibili. L'incapacità delle Nazioni più ricche di aprire la strada nell’affrontare questo problema ha creato sfiducia, permettendo a gruppi di interesse come l'industria dei combustibili fossili di prendere piede in alcuni Paesi in via di sviluppo e quindi di radicare ulteriormente lo sviluppo ad alto contenuto di carbonio, piuttosto che le alternative a basso contenuto di carbonio.<ref name=":6" />
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La mancanza di un'azione rapida e decisiva sui cambiamenti climatici genererà costi finanziari significativi per i governi di tutto il mondo. Ci sono stime che i fenomeni meteorologici estremi come risultato dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo potrebbero costare 2 miliardi di dollari al giorno entro il 2030. Oltre ai costi, gli eventi e i sistemi meteorologici continueranno a cambiare e influenzeranno negativamente la salute umana, i mezzi di sussistenza, il cibo, l'acqua, la biodiversità e la crescita economica.<ref name=":7" />
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