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Punti di soglia
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==== D. Punti di soglia - Possiamo predire che cosa succederà in futuro? ====
 
==== D. Punti di soglia - Possiamo predire che cosa succederà in futuro? ====
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Neanche la migliore scienza può predire il futuro con assoluta certezza. Vivere in un periodo di cambiamenti climatici significa vivere nell’incertezza.<ref name=":16">UN, 2019, [https://gar.undrr.org/sites/default/files/gar19distilled.pdf Global Assessment Report on Disaster Risk Reduction]</ref> In questa sezione vedremo i meccanismi di retroazione e i punti di non ritorno come esempi di incertezza circa il futuro del nostro clima.
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Immagina di inclinare lentamente un bicchiere con dentro dell’acqua. A un certo punto l’inclinazione del vetro farà arrivare l’acqua sul bordo del bicchiere. Fino a quel momento puoi salvare tutta l’acqua inclinando il bicchiere dall’altra parte. Se invece continui come prima, da lì in poi l’acqua uscirà dal bicchiere e sarà impossibile farla tornare dentro.
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I punti di non ritorno del clima sono soglie particolari, superate le quali si innescano effetti combinati dei cambiamenti climatici con danni a cascata in giro per il mondo, questi danni sono irreversibili e causeranno a loro volta nuovi problemi. Il sistema funziona come le tessere di un domino: basta un colpetto alla prima per farle cadere tutte. Una volta che il punto di non ritorno viene superato, scattano una serie di eventi e il risultato finale è un pianeta inospitale per molte persone e forme di vita.<ref name=":19" />
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L’IPCC (il foro scientifico delle Nazioni Unite che studia il clima) ha iniziato a parlare di punti di non ritorno vent’anni fa. Uno di questi possibili punti di non ritorno è lo scioglimento del ghiaccio che ricopre le regioni polari (Groenlandia e Antartide). Questo fatto farebbe alzare nel tempo il livello del mare di alcuni metri. I calcoli dei modelli dicono che basterà un innalzamento della temperatura globale di 1,5°C per far sciogliere tutta la '''calotta glaciale della Groenlandia'''.<ref name=":19" /> Ci vorranno alcuni anni, ma si scioglierà. Nel luglio 2021 un’ondata di calore ha sciolto abbastanza ghiaccio groenlandese in un solo giorno da poter coprire l’intero stato della Florida con uno strato di 5 cm d’acqua.<ref>Reuters, [https://www.reuters.com/world/europe/greenland-experienced-massive-ice-melt-this-week-scientists-say-2021-07-30/ Greenland experienced 'massive' ice melt this week, scientists say]</ref><ref name=":15" /> Anche il ghiaccio che ricopre l’Oceano Artico (che nelle scuole italiane studiamo come Mar Glaciale Artico) si sta sciogliendo rapidamente. Se il riscaldamento globale arriverà a 2°C, c’è una probabilità del 10-35% di trovare le acque in larga parte libere dal ghiaccio in estate.<ref>IPCC, [https://www.ipcc.ch/srocc/chapter/chapter-3-2/ Chapter 3: Special Report on Polar Regions]</ref>
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Un altro punto di non ritorno è la distruzione su larga scala delle foreste pluviali come l’Amazzonia, che ospita da sola un decimo di tutte le specie terrestri conosciute. Le stime su dove collocare il punto di non ritorno per l’Amazzonia spaziano tra il 20 e il 40% di deforestazione. Rispetto al 1970 abbiamo perso il 17% della copertura forestale e gli abbattimenti di alberi continuano ogni minuto che passa.<ref name=":19" />
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Alcuni punti di non ritorno noti sono lo scioglimento delle calotte glaciali, la deforestazione, lo scioglimento del permafrost e i cambiamenti nelle correnti oceaniche (che vedremo nel dettaglio fra poco). Superate queste soglie di non ritorno, si innescano delle azioni a catena che gli scienziati chiamano circuiti a retroazione. Semplificando: i cambiamenti climatici fanno scattare dei meccanismi che stimolano ulteriori cambiamenti climatici.
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Un esempio di questo meccanismo a retroazione si trova nell’Artico. I suoli perennemente ghiacciati della tundra (permafrost) hanno imprigionato per millenni grandi quantità di metano. Il metano è uno dei più potenti gas serra. Il riscaldamento globale provoca lo scioglimento del permafrost e il metano, che era bloccato nel sottosuolo, riesce a scappare e raggiungere l’atmosfera. Una volta in aria, il metano contribuisce a rinforzare l’effetto serra, innalzando ulteriormente la temperatura. Se fa più caldo, nella tundra si scioglierà ancora dell’altro permafrost e uscirà ancora più metano, peggiorando la situazione sempre di più.
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Questi meccanismi a retroazione si auto-alimentano in un modo non lineare e difficile da prevedere con accuratezza.<ref name=":16" /> A causa di queste incertezze, è possibile che già oggi rischiamo di superare queste soglie di non ritorno. Le nostre azioni potrebbero già innescare reazioni a catena che renderanno inospitale gran parte del nostro pianeta.<ref>[https://www.pnas.org/content/115/33/8252 PNAS Trajectories of the Earth System]</ref>
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I prossimi 10 anni saranno critici per l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Essere ben informati sui rischi e le cause di questi cambiamenti ci aiuterà a prendere le migliori decisioni possibili oggi, anche se non possiamo sapere esattamente come sarà il mondo fra cent’anni. I cambiamenti climatici stanno prendendo piede più velocemente delle nostre azioni per mitigarli e il passato non può essere un buon esempio di quello che ci aspetta.<ref name=":16" /> Il futuro che abbiamo davanti è incerto. Fare i conti con questa incertezza crea disagio perché vorremmo poter controllare tutto e invece le cose accadranno in modo caotico. Le crisi saranno anche opportunità<ref name=":16" /> e abbiamo ancora tempo per evitare i danni peggiori, se agiamo adesso.
     
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