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salute umana
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Un ambiente naturale sano è indispensabile per una economia sostenibile. È ormai opinione diffusa e accettata che la produzione economica, conteggiata come '''Prodotto Interno Lordo''' (PIL), debba essere affiancata da una misura di ricchezza più inclusiva che tenga conto anche del capitale naturale quando si voglia misurare il benessere di uno Stato. Esaminare attentamente lo stato di salute dell’ambiente naturale permette di valutare con più accuratezza se una politica economica nazionale è sostenibile per i giovani di oggi e per le future generazioni.
 
Un ambiente naturale sano è indispensabile per una economia sostenibile. È ormai opinione diffusa e accettata che la produzione economica, conteggiata come '''Prodotto Interno Lordo''' (PIL), debba essere affiancata da una misura di ricchezza più inclusiva che tenga conto anche del capitale naturale quando si voglia misurare il benessere di uno Stato. Esaminare attentamente lo stato di salute dell’ambiente naturale permette di valutare con più accuratezza se una politica economica nazionale è sostenibile per i giovani di oggi e per le future generazioni.
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=== Negoziati internazionali ===
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== Negoziati internazionali ==
 
''I leader mondiali si incontreranno sia a Glasgow alla fine di quest'anno per parlare dei cambiamenti climatici, che in Cina per discutere della crisi ecologica. In questa sezione impariamo quali sono gli obiettivi di questi negoziati e quali risultati sono stati raggiunti finora.''
 
''I leader mondiali si incontreranno sia a Glasgow alla fine di quest'anno per parlare dei cambiamenti climatici, che in Cina per discutere della crisi ecologica. In questa sezione impariamo quali sono gli obiettivi di questi negoziati e quali risultati sono stati raggiunti finora.''
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==== A) Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sul clima? ====
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=== A) Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sul clima? ===
 
Gli scienziati hanno previsto i cambiamenti climatici indotti dall'uomo decenni fa. La firma della '''Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici''' (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC) a Rio de Janeiro risale al 1992. Le '''Conferenze delle Parti''' (COP) si sono tenute ogni anno, a partire dal 1995. Lo scopo delle conferenze è quello di discutere cosa fare per i cambiamenti climatici e di proporre le misure che gli Stati partecipanti devono adottare per affrontarli.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process/bodies/supreme-bodies/conference-of-the-parties-cop Conference of the Parties (COP)]</ref>
 
Gli scienziati hanno previsto i cambiamenti climatici indotti dall'uomo decenni fa. La firma della '''Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici''' (United Nations Framework Convention on Climate Change, UNFCCC) a Rio de Janeiro risale al 1992. Le '''Conferenze delle Parti''' (COP) si sono tenute ogni anno, a partire dal 1995. Lo scopo delle conferenze è quello di discutere cosa fare per i cambiamenti climatici e di proporre le misure che gli Stati partecipanti devono adottare per affrontarli.<ref>UNFCCC [https://unfccc.int/process/bodies/supreme-bodies/conference-of-the-parties-cop Conference of the Parties (COP)]</ref>
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La mancanza di un'azione rapida e decisiva sui cambiamenti climatici genererà costi finanziari significativi per i governi di tutto il mondo. Ci sono stime che i fenomeni meteorologici estremi come risultato dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo potrebbero costare 2 miliardi di dollari al giorno entro il 2030. Oltre ai costi, gli eventi e i sistemi meteorologici continueranno a cambiare e influenzeranno negativamente la salute umana, i mezzi di sussistenza, il cibo, l'acqua, la biodiversità e la crescita economica.<ref name=":7" />
 
La mancanza di un'azione rapida e decisiva sui cambiamenti climatici genererà costi finanziari significativi per i governi di tutto il mondo. Ci sono stime che i fenomeni meteorologici estremi come risultato dei cambiamenti climatici indotti dall'uomo potrebbero costare 2 miliardi di dollari al giorno entro il 2030. Oltre ai costi, gli eventi e i sistemi meteorologici continueranno a cambiare e influenzeranno negativamente la salute umana, i mezzi di sussistenza, il cibo, l'acqua, la biodiversità e la crescita economica.<ref name=":7" />
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==== B) Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sulla biodiversità? ====
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=== B) Cosa hanno ottenuto finora i negoziati sulla biodiversità? ===
 
La biodiversità ha un importante valore economico, biologico e sociale, ma per molto tempo ne abbiamo considerato solo il valore economico di mercato.  
 
La biodiversità ha un importante valore economico, biologico e sociale, ma per molto tempo ne abbiamo considerato solo il valore economico di mercato.  
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È vitale che i governi inizino a riconoscere le interazioni tra i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, e sviluppino obiettivi, traguardi e azioni reciprocamente compatibili.
 
È vitale che i governi inizino a riconoscere le interazioni tra i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità, e sviluppino obiettivi, traguardi e azioni reciprocamente compatibili.
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== Qual è l'impatto dei cambiamenti climatici e della crisi ecologica su... ==
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''In questa sezione daremo una rapida occhiata all’impatto e alla dimensione delle conseguenze che i cambiamenti climatici e la crisi ecologica stanno avendo e avranno sulla salute umana, le risorse vitali, gli ecosistemi e la biodiversità in varie regioni del mondo. Questi effetti saranno più o meno gravi a seconda dell’incisività delle azioni che faremo oggi.''
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=== … la salute umana e fonti di sostentamento ===
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I cambiamenti climatici sono dannosi per la salute umana. Questo effetto nocivo è dovuto allo stress climatico<ref name=":9">IPCC, 2018, [https://www.ipcc.ch/sr15/chapter/spm/ Global Warming of 1.5°C,]</ref> e si manifesta in un rischio maggiore di danni fisici come malattie, malnutrizione, ferite e morte. Sono gli eventi meteorologici estremi come siccità, ondate di calore, alluvioni e trombe d’aria che provocano questi danni.<ref>IPCC, 2014, [https://www.ipcc.ch/report/ar5/syr/ AR5 Synthesis Report]</ref> Quanto più l’atmosfera si scalda, tanto più aumenteranno i rischi legati a questi fenomeni.
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Dei cambiamenti nelle caratteristiche del tempo meteorologico possono aumentare la diffusione di malattie infettive. Ci sono malattie che gli animali possono trasmettere all’uomo, come per esempio la malaria o la dengue diffuse dalle zanzare. I rischi connessi a queste malattie aumenteranno già quando la temperatura mondiale salirà di 1,5- 2°C. In uno scenario in cui l’aumento di temperature sarà maggiore, si espanderanno anche le aree in cui il contagio sarà possibile.<ref name=":9" /> Per esempio, la malattia di Lyme (trasmessa dalle pulci) non colpiva nelle regioni con un inverno molto freddo. Oggi alcuni studi mostrano che i cambiamenti climatici la stanno portando fino al Canada,<ref>IPCC, 2018, [https://www.ipcc.ch/site/assets/uploads/2018/02/WGIIAR5-Chap26_FINAL.pdf Chapter 26 North America]</ref> salendo verso Nord di quasi 50 Km ogni anno.
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Le pandemie possono essere contenute al minimo usando un approccio “one-health”, ovvero che tenga conto di diverse discipline e delle relazioni tra uomini e ambiente. Ci sono malattie che gli animali possono trasmettere agli esseri umani, come il Covid-19. Possiamo prevenire la loro diffusione limitando le interazioni tra uomini e animali selvatici e quelli tra animali domestici e selvatici. In questo tipo di approccio sistemico servono professionisti con un ampio spettro di competenze ed esperienze in campi come salute pubblica, veterinaria, patologia vegetale e dinamiche ambientali. Quando questi esperti uniscono gli sforzi otteniamo migliori risultati di salute pubblica.<ref>WHO, [https://www.who.int/news-room/q-a-detail/one-health One Health]</ref> Questo approccio può essere usato per prevenire futuri casi disastrosi di zoonosi pandemica ed evitare gli errori che hanno portato al diffondersi del Covid-19.
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Possiamo proteggere le piante che serviranno alla ricerca medica e ridurre il rischio di disastrose pandemie zoonotiche. Per farlo, dobbiamo arrestare il degrado degli ambienti naturali come le deforestazioni e riportare gli ecosistemi alle loro condizioni di funzionamento ottimali.
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I cambiamenti climatici hanno un impatto sulla crescita economica in tutte le regioni. I Paesi che si trovano nei tropici e nelle zone subtropicali dell’emisfero sud subiranno i danni maggiori già con un innalzamento delle temperature limitato a 1,5 o 2°C.<ref name=":9" /> Le conseguenze in caso di scenari peggiori saranno ancora più gravi.
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Molte persone vivono in queste zone particolarmente sensibili del mondo. Esse già nel 2015 hanno sperimentato un aumento delle temperature di 1,5°C in almeno una stagione dell’anno.<ref name=":9" /> Le conseguenze dei cambiamenti climatici gravano in modo sproporzionato sui più poveri e più vulnerabili. Riuscire a limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, invece di arrivare a 2°C, significa ridurre di molto il numero di persone esposte. Potremmo proteggere dai rischi dei cambiamenti climatici diverse centinaia di milioni di persone entro il 2050.<ref name=":9" />
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Vediamo sempre più casi di migrazioni umane innescate da problemi climatici.<ref name=":1" /> L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati riferisce che gli apolidi e le persone costrette ad abbandonare la propria casa e trasferirsi all’estero o in altre zone della propria nazione sono quelle che soffriranno di più per la crisi climatica.<ref name=":10">UNHCR, [https://www.unhcr.org/climate-change-and-disasters.html Climate Change and Disaster Displacement]</ref> Molte persone vivono in zone a rischio dove normalmente mancano le risorse per adeguarsi a un ambiente che diventa via via sempre più ostile. Una media di 20 milioni di persone deve lasciare le proprie case ogni anno per cercare rifugio altrove.<ref name=":10" /><ref>UN Chronicle “[https://www.un.org/en/chronicle/article/will-there-be-climate-migrants-en-masse Will There Be Climate Migrants en Masse?]”</ref> Lo fanno per i danni che risultano dall’intensificarsi in frequenza e gravità dei fenomeni meteorologici estremi come piogge insolitamente abbondanti, siccità prolungate, desertificazione, degrado ambientale, innalzamento del livello del mare o cicloni.
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Alla fine del 2020 circa sette milioni di persone in 104 diversi Stati e territori del mondo vivono in alloggi di fortuna. Questa precarietà deriva da un disastro avvenuto nel 2019 o negli anni precedenti.<ref name=":11">IDMC, [https://www.internal-displacement.org/global-report/grid2021/ Global Displacement Report]</ref> Gli Stati con il maggior numero di rifugiati interni per disastri (che si sono spostati cioè da una regione a un’altra dello stesso Stato) sono l’Afghanistan (1,1 milioni), l’India (929 mila), l’Etiopia (633 mila) e il Sudan (454 mila).<ref name=":11" /> Nel 2017 circa 1,5 milioni di statunitensi si sono trasferiti a causa di un disastro naturale, temporaneamente o definitivamente, in altre parti del Paese.<ref name=":11" />
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