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sicurezza alimentare
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La Global Assembly è una riunione di persone provenienti da tutto il mondo per discutere della '''crisi climatica ed ecologica'''.
 
La Global Assembly è una riunione di persone provenienti da tutto il mondo per discutere della '''crisi climatica ed ecologica'''.
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=== Cos’è la citizens’ assembly? ===
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=== Cos’è una citizens’ assembly? ===
 
La citizens’ assembly è composta da un gruppo di persone con diversi percorsi di vita. Si riunisce ai fini di informarsi su un determinato argomento, deliberare su possibili modi per attivarsi, presentare proposte a governi e leader e generare idee per stimolare un cambiamento più ampio. Questa assemblea rappresenta una miniatura del luogo in questione (per esempio, un paese o una città, o in questo caso il mondo), secondo criteri demografici quali genere, età, reddito e livello di istruzione.
 
La citizens’ assembly è composta da un gruppo di persone con diversi percorsi di vita. Si riunisce ai fini di informarsi su un determinato argomento, deliberare su possibili modi per attivarsi, presentare proposte a governi e leader e generare idee per stimolare un cambiamento più ampio. Questa assemblea rappresenta una miniatura del luogo in questione (per esempio, un paese o una città, o in questo caso il mondo), secondo criteri demografici quali genere, età, reddito e livello di istruzione.
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Oltre alla Convenzione sulla Diversità Biologica ci sono altre cinque convenzioni legate alla biodiversità. Esse sono:
 
Oltre alla Convenzione sulla Diversità Biologica ci sono altre cinque convenzioni legate alla biodiversità. Esse sono:
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* La Convenzione di Ramsar sulle Zone Umide di importanza internazionale.
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* La Convenzione di Ramsar sulle Zone Umide di Importanza Internazionale.
 
* La Convenzione sulle Specie Migratorie (CMS).
 
* La Convenzione sulle Specie Migratorie (CMS).
 
* La Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES).
 
* La Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione (CITES).
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Vediamo sempre più casi di migrazioni umane innescate da problemi climatici.<ref name=":1" /> L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati riferisce che gli apolidi e le persone costrette ad abbandonare la propria casa e trasferirsi all’estero o in altre zone della propria nazione sono quelle che soffriranno di più per la crisi climatica.<ref name=":10">UNHCR, [https://www.unhcr.org/climate-change-and-disasters.html Climate Change and Disaster Displacement]</ref> Molte persone vivono in zone a rischio dove normalmente mancano le risorse per adeguarsi a un ambiente che diventa via via sempre più ostile. Una media di 20 milioni di persone deve lasciare le proprie case ogni anno per cercare rifugio altrove.<ref name=":10" /><ref>UN Chronicle “[https://www.un.org/en/chronicle/article/will-there-be-climate-migrants-en-masse Will There Be Climate Migrants en Masse?]”</ref> Lo fanno per i danni che risultano dall’intensificarsi in frequenza e gravità dei fenomeni meteorologici estremi come piogge insolitamente abbondanti, siccità prolungate, desertificazione, degrado ambientale, innalzamento del livello del mare o cicloni.
 
Vediamo sempre più casi di migrazioni umane innescate da problemi climatici.<ref name=":1" /> L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati riferisce che gli apolidi e le persone costrette ad abbandonare la propria casa e trasferirsi all’estero o in altre zone della propria nazione sono quelle che soffriranno di più per la crisi climatica.<ref name=":10">UNHCR, [https://www.unhcr.org/climate-change-and-disasters.html Climate Change and Disaster Displacement]</ref> Molte persone vivono in zone a rischio dove normalmente mancano le risorse per adeguarsi a un ambiente che diventa via via sempre più ostile. Una media di 20 milioni di persone deve lasciare le proprie case ogni anno per cercare rifugio altrove.<ref name=":10" /><ref>UN Chronicle “[https://www.un.org/en/chronicle/article/will-there-be-climate-migrants-en-masse Will There Be Climate Migrants en Masse?]”</ref> Lo fanno per i danni che risultano dall’intensificarsi in frequenza e gravità dei fenomeni meteorologici estremi come piogge insolitamente abbondanti, siccità prolungate, desertificazione, degrado ambientale, innalzamento del livello del mare o cicloni.
 
Alla fine del 2020 circa sette milioni di persone in 104 diversi Stati e territori del mondo vivono in alloggi di fortuna. Questa precarietà deriva da un disastro avvenuto nel 2019 o negli anni precedenti.<ref name=":11">IDMC, [https://www.internal-displacement.org/global-report/grid2021/ Global Displacement Report]</ref> Gli Stati con il maggior numero di rifugiati interni per disastri (che si sono spostati cioè da una regione a un’altra dello stesso Stato) sono l’Afghanistan (1,1 milioni), l’India (929 mila), l’Etiopia (633 mila) e il Sudan (454 mila).<ref name=":11" /> Nel 2017 circa 1,5 milioni di statunitensi si sono trasferiti a causa di un disastro naturale, temporaneamente o definitivamente, in altre parti del Paese.<ref name=":11" />
 
Alla fine del 2020 circa sette milioni di persone in 104 diversi Stati e territori del mondo vivono in alloggi di fortuna. Questa precarietà deriva da un disastro avvenuto nel 2019 o negli anni precedenti.<ref name=":11">IDMC, [https://www.internal-displacement.org/global-report/grid2021/ Global Displacement Report]</ref> Gli Stati con il maggior numero di rifugiati interni per disastri (che si sono spostati cioè da una regione a un’altra dello stesso Stato) sono l’Afghanistan (1,1 milioni), l’India (929 mila), l’Etiopia (633 mila) e il Sudan (454 mila).<ref name=":11" /> Nel 2017 circa 1,5 milioni di statunitensi si sono trasferiti a causa di un disastro naturale, temporaneamente o definitivamente, in altre parti del Paese.<ref name=":11" />
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=== … la sicurezza alimentare? ===
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Una situazione di sicurezza alimentare si ha quando tutti, in ogni momento, hanno accesso fisico, sociale ed economico a fonti di cibo sufficienti, sicure e nutrienti. Questo cibo deve soddisfare le preferenze alimentari e necessità dietetiche delle persone. Gli alimenti devono sostenere una vita attiva e sana.<ref>United Nations' Committee on [https://www.un.org/waterforlifedecade/food_security.shtml#:~:text=What%20is%20food%20security%3F,a%20productive%20and%20healthy%20life. World Food Security]</ref> Se, invece, il cibo costa troppo, non si trova in vendita in certe zone o sparisce dai mercati in certi mesi per essere sostituito da altri alimenti di qualità scadente, non c’è sicurezza alimentare.
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La sicurezza alimentare è minacciata dalla perdita di insetti impollinatori e di fertilità del suolo derivanti dalla crisi ecologica. La capacità della Terra di fornire cibo nutriente a una popolazione in rapido aumento diminuirà sempre di più, gravata dal declino delle funzionalità degli ambienti naturali.
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I cambiamenti climatici hanno già avuto degli effetti negativi sulla sicurezza alimentare. A mettere in pericolo le persone sono l’aumento delle temperature medie, il cambiamento nel regime delle piogge e la maggior frequenza e violenza dei fenomeni meteorologici. I cambiamenti nel clima negli ultimi anni hanno causato la diminuzione dei raccolti agricoli in alcune regioni e una maggior produzione in altre. I cambiamenti climatici hanno influito sulla sicurezza alimentare nelle terre aride in particolare dell’Africa e nelle regioni montuose dell’Asia e del Sud America.<ref name=":12">IPCC, 2019, [https://www.ipcc.ch/srccl/ Special Report on Land SPM Section A]</ref>
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Gli effetti dei cambiamenti climatici si sommeranno e interagiranno con altri fattori di rischio come problemi politici e sociali. Un esempio di questa dinamica esiste nell’Africa occidentale. Nel Sahel<ref>The Time, 2018, [https://time.com/5324712/climate-change-nigeria/ Land Conflict Has Long Been a Problem in Nigeria. Here’s How Climate Change Is Making It Worse]</ref> la desertificazione sta forzando gli allevatori a migrare verso sud con il loro bestiame in cerca di pascoli. I territori a sud sono abitati da agricoltori, a loro volta già in difficoltà per i cambiamenti climatici. Questi agricoltori vedono i loro campi distrutti dalle mandrie dei nomadi che vengono a pascolarci. Ci sono stati scontri di violenza crescente tra allevatori nomadi e agricoltori. Il livello di devastazione è stato tale che gli agricoltori hanno abbandonato fattorie e terreni per paura di rimetterci la vita. La produzione agricola è crollata e la sicurezza alimentare sia degli agricoltori che di coloro che dipendevano da loro è minacciata.
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Le diminuzioni nella disponibilità di cibo che si verificheranno con un aumento della temperatura non di 1,5°C ma di 2°C saranno ovviamente maggiori. Via via che le temperature saliranno oltre i 2°C, i problemi aumenteranno. Le zone più colpite saranno nel Sahel, nell’Africa del sud, nel Mediterraneo, in Europa centrale e in Amazzonia.<ref name=":12" /> Ci saranno diminuzioni nei raccolti di mais, riso, grano e altri cereali specialmente nell’Africa sub-sahariana, nel Sud-Est asiatico, nell’America centrale e meridionale.
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Le produzioni agricole e gli allevamenti di bestiame diventeranno più difficili o addirittura impossibili in parti dell’Europa meridionale e del Mediterraneo a causa dei cambiamenti climatici.<ref>EEA “[https://www.eea.europa.eu/highlights/climate-change-threatens-future-of Climate Change Threatens Futures of Farming in Europe]”</ref>
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L’allevamento del bestiame risentirà dell’aumento delle temperature in vari modi. Gli impatti saranno proporzionali alle variazioni nella disponibilità di mangimi, alla facilità con cui si diffonderanno le malattie e alla riduzione di disponibilità di acqua potabile.<ref name=":9" /> Ci sono anche prove scientifiche che i cambiamenti climatici modificheranno le malattie e i parassiti che potranno colpire i raccolti.<ref name=":12" />
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Si prevede che i rischi per la sicurezza alimentare saranno alti se il riscaldamento sarà limitato a 1,2 - 3,5°C. Molto alti se si manterrà tra i 3 e i 4°C. Superare i 4°C sarà catastrofico.
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Si aggiunga a tutto ciò che un aumento della concentrazione di CO<sub>2</sub> farà diminuire le proteine contenute nelle piante commestibili più diffuse, rendendo il cibo molto meno nutriente.<ref name=":1" />
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